vaso avrebbe invaso diciamo più o meno nella nostra zona delle valli del natisone quindi tutto questo territorio di confine era considerato un territorio sotto controllo molto forte militare dopo era un paese che non risultava sulle mappe non perché particolarmente piccolo perché magari dalla metà del millenovecento aveva magari forse ancora centocinquanta abitanti almeno era un luogo dove non si potevano fare fotografie era un luogo dove non si poteva fare schizzi del paesaggio perché tutto il il paesaggio era considerato zona militare zona di confine di controllo con anche poi un'infrastruttura molto pesante di bunker eccetera eccetera che è durata forse fino agli anni ottanta anche novanta e in tutto questo contesto molto teso si aggiungeva questo aspetto di della popolazione che abitava queste zone di sapere di far parte della minoranza slovena di parlare una lingua che non è la lingua italiana una lingua che il fascismo magari aveva già tanto combattuto prima è che adesso nella seconda metà del novecento significava e la lingua del no del nemico comunista in qualche maniera quindi una lingua molto pesante che le generazioni precedenti alla nostra hanno voluto prima hanno dovuto prima nascondere per poi negli anni settanta a battersi per il riconoscimento della della propria lingua identità eccetera eccetera quindi ecco cresciamo noi come ragazze e ragazzi nati negli anni novanta in questo contesto quindi con un fortissimo legame al luogo e negli anni novanta precisamente nel novantaquattro quindi in corrispondenza con le gli anni di nascita di alcuni di noi a topolò parte un altro progetto già al tempo quindi trenta anni fa parte del progetto chiamato stazione di topolò postare topol ove un festival inizialmente era una specie di residenza molto prolungata che durò vari mesi per artisti visivi poi è diventata diventato un festival per arti performative o almeno c'è tanta musica ma anche in realtà cinema lettura eccetera eccetera è l'idea di questo festival nato trenta anni fa era quella che di provare a vedere e provare a provare a vedere se l'arte potesse in qualche maniera o la cultura curare le ferite che aveva lasciato la storia su questo paesaggio e noi bambini a quel tempo siamo cresciuti in questo contesto però un contesto sempre molto internazionale molto aperto dove abbiamo incontrato tanti degli amici che sono amici comuni molte persone qui tra cui non so errico malatesta romagnolo o barbara ditta amica di daphne insomma veramente stato topolò per noi e in generale per tutta quest'area sempre un attrattore di persone ed è durato moltissimo ad un certo punto siamo nate noi robbie inizialmente come una una rivista nei primissimi anni dell'università quindi un progetto molto ingenuo molto così o forse una moda un modo per stare unite mentre studiavamo e negli anni poi si è sviluppato in qualcos'altro specialmente nel momen in cui tutti stiamo finendo gli studi e questo credo sia per tutti noi la chiave no la chiave di questi progetti noi in quel tempo in cui forse non devi prendere quelle decisioni per sempre ma il tempo della sperimentazione ma comunque al tempo in cui si sta chiudendo qualcosa c'è il tuo ciclo di studi quindi da qualche parte devi andare ma non serve che per esempio quindi può essere una prova eccetera e quindi a un certo punto in corrispondenza con la fine degli studi di tanti noi tanti di tanti dico tre cinque che però su un paese di venticinque persone sono veramente tanti abbiamo iniziato a pian piano tornare per qualcuno di noi di topolò oppure oppure decidere di andare no e quindi alcuni sono andati a vivere nella casa della nonna dico io altri hanno occupato una casa tipo d'ora altri hanno comprato una casa tipo mia sorella a prezzi bassissimi un altro ragazzo anche comprato una casa e pian piano abbiamo iniziato a raccogliersi attorno a questo paese verso il quale avevamo un legame molto forte e e provare a capire cosa vuol dire vivere lì vive tutto l'anno e portare avanti una vita dove l'incontro fosse comunque al centro se pur stando nella estrema periferia e dove anche il nostro lavoro culturale potesse stare al centro alcuni non abbiamo studiato architettura altri hanno fatto studi più umanistici quindi ad esempio nel nostro caso topolò è sempre stato per noi anche un luogo in qualche maniera di di studio di riflessione sia sui temi che il luogo stesso apre ma anche in generale sui temi della contemporaneità in qualche maniera e provare a vedere come si rispecchiano o si o come si cristallizzano anche in un luogo come topolò sì direi che come inizio per spiegare la genealogia della crescita anche poi nostrano ed è forse questo il nostro caso anche tenero in qualche maniera perché il nostro progetto nasce nel duemila quattordici e sono passati quasi dieci anni ed eravamo giovanissime vediamo quello che facevamo dieci anni fa ed era molto è tutto molto tenero e ingenuo e quindi cresce anche il progetto è cresciuto con noi e con le nostre poi direzioni interessi che sono cresciuti e sviluppati e modificati nel tempo totti ma io sono irene sono così puoi rappresentanza di chiocciola la casa del nomade che è una realtà piacere parlare dopo di lei perché noi siamo veniamo da un confine molto diversa no non è un confine un confine tra più stati ma proprio un confine regionale però anche un confine culturale no siamo nel centro italia siamo in provincia di rimini anche se con rimini c'entriamo ben poco nel senso che siamo alla fine della valle che sfocia rimini ma ma anche come come raccontano siamo romagnoli ma siamo anche marchigiani ma siamo anche toscani fino al duemilanove eravamo in regione marche quindi proprio abbiamo fatto un passaggio di regione e di provincia quindi è siamo all'interno di un parco interregionale l'unico parco interregionale italiano che appunto si divide tra marche emilia romagna con una parte di territorio che si affaccia sul sasso simone e simoncello che è un po' il centro di questo parco che però viene gestito come riserva toscana quindi capite che è un territorio anche oggi anche nella storia allo stato ma mi va di parlare di oggi che vive noi conflitto di gestione territoriale importante noi arriviamo a pennabilli nel due mila dieci undici la nostra realtà nasce intorno al duemiladieci da me roberto trova un po' casa a pennabilli un po' casualmente devo dire nel senso che come alcuni di voi avuto origine da quel paese nel senso che i miei nonni erano originari di liquidi mi sono ritornata un po' al paese e da lì nel duemilaquattordici l'associazione è diventata ufficialmente associazione in un contesto pennabilli che è un luogo privilegiato devo dire dell'appennino centrale perché è una realtà che da tantissimi anni fa cultura in maniera con livelli veramente diversi c'è un festival da venticinque anni di arti performative c'è stata una cooperativa che si chiamava pennabilli chiama negli anni fine anni settanta inizio anni ottanta che già parlava di albergo diffuso di gestione di cooperative di comunità pur non usando questo termine ma quello era è da queste persone un po' illuminate che negli anni ottanta avevano iniziato un percorso anche di riqualificazione di livello di valorizzazione di quel di quel luogo che hanno portato tonino guerra vivere a pennabilli che hanno attivato una mostra una mostra dell'antiquariato che ormai da cinquanta anni veramente una pro loco molto attiva a livello a livello locale noi siamo entrati in questo contesto un contesto molto diverso da quello che raccontano loro l'abruzzo ha abbandonato il confine siamo veramente in un'italia vivono in italia che ha sempre fatto cultura nei nostri borghi e in ogni borgo anche quelli da duecento abitanti ci sono dei teatri c'è un modo di stare insieme di vivere la piazza che è molto forte rispetto a ai contesti che loro hanno raccontato questo non toglie che sia un posto isolato un luogo che d'inverno a un'altra vita e e che comunque ha bisogno di un lavoro culturale non solo aperto verso l'esterno quindi evocato un po anche all'accoglienza ma avvocato ha una cultura più di tutti i giorni no un crescere quotidiano e anche a un benestare delle persone in quel posto io penso che per navi lì a fine anni novanta è diventato io ho visto un po' la sua evoluzione primi anni duemila un luogo in cui tornare a dormire con una zona residenziale molto abitata e una zona è il centro storico chiuso con delle fabbriche intorno che permettono alle persone di rimanere a vivere lì quindi con quel tipo di scelta no non vivo in montagna perché ho fatto un certo tipo di scelta non vivo in un paese per quanto un certo tipo di scelta vivo in paese perché ancora ho la casa di proprietà e tutto sommato posso lavorare in fabbrica o il suv è in sabato e la domenica vado al centro commerciale un po' o lavora nei campi faccio un certo stile di vita sto generalizzando eh però per fare capire il contesto quindi noi semplicemente abbiamo iniziato ad abitare in questo luogo la prima come raccontava lei a casa della nonna poi spostandosi in un'altra casa un po' fuori dal paese e poi ancora altre situazioni e questo ha fatto sì che ci chiedessimo che cosa stavamo facendo noi lì qual'era la nostra scelta di vita che che tipo di lavoro volevamo portare ava che tipo di impatto volevamo avere nella comunità e e piano piano si sono avvicinate delle persone prima due tre quattro cinque ognuno in maniera diversa qualcuno che abitava nel paese qualcuno che veniva le domeniche abbiamo fatto iniziato a fare anche noi delle culle delle chiamate ad amici che vivevano in giro per il mondo avevo iniziato a fare residente vari progetti che ci permettessero di vedere anche questo luogo con occhi diversi e no con qualcuno che arrivava che vi abitava temporaneamente nel paese una svolta diciamo il nostro progetto è stato questo esperimento stimava paesaggi migranti che è stato nel duemila quindici sedici che ha fatto sì che una circa una quarantina di artisti da tutto il mondo perché c'era dentro la sua sudafrica stati uniti india atomo è arrivata gente un po' da tutto il mondo si è fermata per un periodo sufficientemente lungo nel paese per ragionare con noi su cosa voleva dire abitare quel luogo quali erano le interazioni e ci ha permesso di creare una rete vado più veloce come ci siamo costituiti ufficialmente come associazione siamo diventati sempre di più le cose sono diventate più complesse abbiamo iniziato a gestire un museo naturalistico del parco in cui ci troviamo adatto a gestire le attività culturali del parco quindi tutti gli eventi che il parco proponeva durante durante tutto l'anno solare e abbiamo iniziato a gestire il centro educazione ambientale del paese quindi facendo attività con la scuola in maniera continuativa anche in collaborazione con la regione facendo bandi progetti europei portando persone insomma spostando tutta una serie di cose e finalmente nel duemilaventuno con il covid abbiamo fatto una abbiamo preso una decisione che era quella di far diventare l'associazione non ha associazioni di promozione sociale con più soci ora siamo una più o meno una quarantina di soci e po originale del paese un po' no l'associazione ha fatto sì che arrivassero in paese comunque direttamente e indirettamente una quindicina di persone a vivere e tutta una serie di persone che si affacciano che che che si interessano e abbiamo cercato di far sì che la situazione fosse proprio uno strumento per tutti quanti no non non più una cosa solo mia berto e delle prime cinque sei dieci persone che si impegnavano inizialmente ma proprio e abbiamo ristrutturato l'associazione una modalità per cui chiunque abbia interesse a dare un contributo nel paese e e anche la sua vita personale e ai suoi interessi personali possa trovare nell'associazione degli strumenti quindi abbiamo attivato uno spazio di coworking abbiamo preso uno una fede in cui possiamo ospitare delle persone a dormì mire anche temporaneamente stiamo cercando di fare una banca attrezzi strumentazioni che ci permette di avere tutta una serie di materiali condivisi tra chi decide di abitare questo luogo e soprattutto penso che la rete sia fondamentale nel senso chiunque si avvicina al paese ovviamente avendo l'associazione ha come punto di approdo di appoggio veramente nel giro di due giorni può conoscere mezzo paese con una cena e trovare casa e tutte quelle cose che per chi è arrivato all'inizio erano più complicate messe a sistema non che non ci fossero nel senso che il pae appunto come dicevo è era già funzionale però e va bene paese grande sono il territorio comunale molto grande sono duemila e seicento settecento persone parlavano un paese molto grande e nel centro storico ci saranno sette ottocento persone uniamo territorio è veramente molto ampia e e ovviamente c'è noi siamo una gocciolina e in questa cosa nel senso che poi il parco dove noi operiamo è un parco e un parco di sei comuni quindi stiamo parlando di altrettanti paesi con altrettante persone però quello che abbiamo cercato di fare proprio di creare rete no anche quell'altra associazione di diventare un po' un punto di incontro e di stimolo anche attivare altre cose senza la presunzione di essere gli unici ma di essere riattivato e di essere un po' attivatori nodi e anche di portare un modo e anche quello che abbiamo imparato all'università o no di progettazione di capacità di visione che alcune generazioni precedenti alla nostra fanno più fatica quindi c'è questo scambio anche direzione nazionale che è molto importante almeno nel nostro caso perché c'è ancora attiva tutta una associazionismo e una vita culturale del paese anche fatta da persone più grandi no e quindi anche questa interazione ha portato molti cambiamenti molte dinamiche di cambiamento nel paese dicevo creare il sistema è quello che stavi dicendo adesso giusto per approfondire questo discorso di creare il sistema che c'erano varie cose voi l'avete può sistematizzata io nella mia zona la nostra esperienza penso che questa è stata la cosa più difficile ma più importante nel senso che un po la percezione era che se se si creava una situazione per cui una persona due persone tre persone cinque persone diventavano indispensabili per far sì che il sistema paese funzionasse cosa che adesso è così no ci sono so quattro associazioni che fanno funzionare il festival la mostra antiquariato questo quest'altro e quando muore nel senso tra virgolette quando si perde l'energia una persona cardine non so il direttore attuale del festival che quello che l'ha fatto nascere ancora la gestisce esempio quella cosa muore no perché tutto è accentrato intorno a una persona le sue competenze invece provare a creare un sistema che non faccia faccia in modo che non c'è nessuno ed indispensabile ognuno è fondamentale no però anche un sistema che vede che cerca di tener conto di una complessità no e anche del fatto che comunque ognuno di noi ha degli interessi ma siccome delle intenzionalità no e quindi anche al posto che per farsi mangiare da questi interessi da questa intenzionalità a dare valore a questa interessa a queste intenzionalità no e quindi cercare di dare valore a tutte le singole persone e a quello che possono portare no questo richiede un provare a coordinare e a mettersi un po' da parte e lasciare spazio a vedere che anche le cose non vanno esattamente come l'avevi progettate ma avere degli obiettivi un po' ampi darti dei paletti precisi delle regole delle strutture e noi abbiamo proprio fatto in questi ultimi due anni un grandissimo lavoro di struttura dell'associazione no riscritto lo statuto è scritto insieme ho provato a darci una struttura dove ci sono delle persone che si prendono delle responsabilità ma non per sempre non so come dire è che sia interscambiabile questo prendersi responsabilità di qualcosa è un esperimento però mi sento di dire che piano piano sta funzionando e vedremo come va però crea lascia spazio a delle dinamiche che non sono prevedibili no è e mi sembra molto interessante in un contesto come il nostro dove c'è tanto anche no c'è potenzialmente rispetto a voi che siete che devi sempre no creare e proporre invece dal nostro contesto è anche quasi e creare proporre ma è anche incanalare dare valore mettere luce su delle cose se me lo permettete incomincio con le domande scomode ho scritto qualcosina scusate per il linguaggio un po' manifestasse ma scrivo così io sono federico di habitat è vero mi detroit micro quello che mi sento tipo un nas evvai meglio allora tanto è molto bello vedere squadre che figata ci siamo visti in video chiamata un paio di volte con lui io non vi ho mai comunicato ci siamo già viste un paio di volte comunque le nostre realtà sono mosse da una costante comune che da porto con la specialità del territorio locale ma anche ext in qualche modo che nel proprio piccolo da attenzione ad una visione quasi olistica della vita di relazione con razze umane differenti luoghi retaggi culturali tradizioni e trasformazioni di essi colpito un sacco un pezzo del manifesto di chiocciola che scrive che ognuna può attuare il cambiamento di cui ha bisogno senso globale figata quindi mi viene da continuare come esperienza di habitat ci abbiamo pensato un po' di tempo fa che è bello dichiarare che il mondo è difficile da cambiare allora ci crediamo il nostro già questa frase ha un sacco di conflitti ma aspettiamo un attimo quindi i rapporti con la complessità del locale non è sempre rosea no quali sono le difficoltà maggiormente incontrate e poi adesso mi collego con delle parole che avete usato più o meno tutte ovvero della riattivazione è una parola che abbiamo anche noi utilizzato ma spesso si poteva esserci un sacco di senso quasi colonialismo passatemi il termine perché non è nemmeno il termine giusto quasi violento come termine insomma ecco le domande scomode noi vogliamo fare un rispondere forse prima la prima rapporto con con le nostre località o quelle comunità di dimensioni molto diverse nelle quali stiamo e secondo me anche un po' una risposta a perché forse sia così difficile dicevamo noi vorremmo tanto trovarci e confrontarci non lo facciamo perché perché confrontarci con la nostra iper località nella quale ci troviamo è già così complesso probabilmente già porta talmente tanti stimoli no che poi astrarsi da quella e confrontarsi molto difficile no anche in questo caso secondo me è molto difficile trovare quali sono i punti in comune a parte dire ci occupiamo di cultura facciamo onorevoli e e e una prima riflessione che volevo fare rispetto al rapporto con diciamo con i luoghi e con le politiche che che sono contenute in questi luoghi è una conversazione che facevo con tua mamma in macchina che mi ha fatto capire molto bene questa zona e anche il vostro lavoro insomma ci siamo parlate un po' e ed è interessante nel nostro caso includendo anche voi noi quattro che le dimensioni nelle quali lavoriamo sono molto diverse o che uno può pensare è solamente il numero di abitanti che è diverso e invece poi le modalità che che prendono vita in relazione al numero dei abitanti praticamente o alla grandezza e dei luoghi e talk totalmente diversa ad esempio prima raccontavo a bianca che nel nostro caso il nostro comune così piccolo trecento abitanti tutto il comune che praticamente il comune non fa niente e noi a topolò anche perché siamo il paese in fondo alla strada dove non siamo granché direi controllati anche lavoriamo in maniera così anarchica e così auto organizza attiva che può essere forse di poca ispirazione per qualcun altro che lavora in contesti politici diversi dove c'è una presenza politica sul territorio dove c'è semplicemente un numero più grande di cittadini no nel senso per noi la politica è fatta la politica comunale anche che deve fare le cose più semplici fa talmente poco che tutto quello che viene fatto che è necessario da fare ad esempio e non parlo di lavoro culturale ma lavoro pratico ad esempio tagliare l'erba dei bordi delle strade e pulire le stradine che passano dentro il paese col decespugliatore prendersi cura di illuminazione pubblica prendersi cura degli spazi pubblici se succede qualcosa il comune talmente assente che che che ci dà qualche maniera e ne parlavamo prima la anche la agency di farlo noi e con noi mentre ruvida ma in generale tutti gli abitanti del luogo il che diventa poi anche in qualche maniera una non so se giustificazione a ho il che porta al comune non non essere non essere di supporto ad esempio ma essere semplicemente andare oltre non non non non controllarci particolarmente lasciarci molto liberi e quindi mi rendo conto che noi stiamo viviamo in un luogo che ci dà talmente tanta libertà non solo libertà concettuale okay ma anche libertà fisica di agire per cui non chiediamo mai l'autorizzazione per usare lo spazio pubblico non c'è neanche non c'è neanche la percezione di quello che è pubblico e quello privato noi tutti ci prendiamo cura ma per necessità non per riflessioni astratte no del dei problemi che ci sono e questa condizione è molto difficile da da relazionarsi con una condizione tipo la vostra diversa no dove è vero che sono paesi piccoli che hanno vissuto uno spopolamento ma uno spopolamento di che numero e cos'è quello che rimane no oppure assolutamente situazioni così che per noi sono quasi cittadine no con qualche maniera o quasi si è anche quello che parlavamo con voi no e poi magari vi passo la parola per me era molto interessante confrontarci su il contesto nel quale lavoriamo nel senso che noi lavoriamo in paesi mentre voi dicevate prima che una cosa che mi interesserebbe sarebbe il lavoro nella provincia e quanto è qua nella provincia intesa anche cittadina potrebbe essere pescara potrebbe essere udine e di quanto la provincia ancora bisogno nodi e quanto è stata la provincia in questi anni in cui pensiamo che solo le aree interne hanno vissuto spopolamenti e delle valorizzazioni in qualche maniera quanto anche la provincia si è svuotata di forza culturale in questo caso no quindi pro problematizza la tua domanda nel senso che è difficilissimo confrontarsi sulle sulle modalità di lavoro perché i contesti sono anche se sembriamo molto simili diversissimi ssimi anche per la loro sicuramente per la loro storia per la domanda del rispetto al riattivare salto nel senso che cos'è la evito ma non nel senso anche che forse nel nostro caso appunto da quello che ho raccontato forse anche come più la vostra storia il nostro è un po' diversa c'è stato qualcuno che ci ha preceduto e che forse ha fatto anche tutto quel lavoro anche forse più difficile non so se avete nel vostro caso la stessa cosa in realtà c'è tutto quel lavoro iniziale di apertura delle degli sguardi forse anche o di accompagnamento anche delle persone che magari non capivano nel senso che nel nostro caso le persone originali topolò anziane mettiamo così perché appunto ci consideriamo anche noi come persone che popolano abitiamo lì siamo lì e son talmente abituati per tutti questi trenta anni di storia del festival da vedere a vedere persone un po' strambe o artisti mi chiama così che ormai è diventata la normalità del paese no e quindi noi non ci siamo dovuti confrontare con quella complessità del fare anche accettare magari anche quello che è un po' dicevi tu prima no l'essere un po' diversi l'essere osservato certo che non raggiungerai mai l'anonimità in questi contesti ed è anche la cosa forse più pesante per quanto mi riguardano che non sei mai anonimo e ogni tua azione è giudicata e porta delle conseguenze sia piccole stupide ma anche coi grandi quindi si passò a voi in realtà sì l'estrema differenza dei nostri progetti è evidente anche perché per esempio questa cosa della osservazione un anno c'è stato un gruppo di artisti che ha lavorato anche solo su come la loro presenza nel posto ma non una presenza fosse anche in qualche modo problematico diciamo però in realtà fosse vissuta in modo c'è anche sereno solo perché appunto roccacaramanico noi siamo molto riflettendo e lavorando sulla questione appunto del nomadismo e della riattivazione di una provincia più generale cioè non solo della rio della vivibilità della provincia e io diciamo per abitudine utilizzo questa parola riattivazione a volte perché é veramente scritta su ogni bando che c'è ti sbatte sempre diventato ormai una parola un po' eh sì nel lessico ma che ha perso di significato assolutamente c'è nessuno di noi vuole andare lì per proporre una riattivazione qualche tipo anche perché se c'è nessuna di quelle persone che vive a roccacaramanico che i villeggianti oppure che fruisce il territorio a ha chiesto a noi di prenderci il compito di riattivare più noto appunto da un sentimento personale c'è un bisogno personale di persone che vivono in una provincia che vivono in una regione diciamo considerata anche abbastanza se una marginalità diversa di cercare di creare questa sorta di network di attrattività per altre persone di scambio e quindi noi stiamo riflettendo molto lavorando molto anche sulle abbiamo sempre lavorato sull'immaginario che quel tipo di luogo ci ha dato anche negli anni anche nello sviluppo nostro personale e che può dare ad altre personalità e oltre persone che lo abitano anche per un periodo breve poi diciamo che sono degli input che appunto l'arrivo di un creativo di un mente oppure di un ricercatore sul territorio poi instillare un processo ma può anche non installarlo per nulla cioè può anche rimanere una cosa fine a se stesso perché magari appunto l'artista non è cioè non è questo riattivazione non è assolutamente un punto e la riattivazione tra virgolette come se fosse un obiettivo secondario c'è una cosa che poi comunque naturalmente viene più a livello pratico economico perché magari appunto arriva un artista che decide di lavorare sul territorio fare un certo tipo di operazione e delle persone interessate arrivano in quel posto e portano anche loro quindi si crea più sul network e poi sulla collettività alla collettività di roccacaramanico e uno sì è già molto è impermanente sono tutti i villeggianti quindi può una situazione complessa in realtà forse all'inizio abbiamo parlato più delle suggestioni del progetto però tornando indietro forse bestia domanda c'è la geografia che ho dimenticato poi però c'è veramente due aspetti competenti diversi cioè incredibile nel senso ha forse a livello di libertà nel posto di attitude udine mi trovo molto molto ci troviamo molto molto affini a topolò quindi anche forse ecco come ti posso dire a livello paesaggistico passami il termine ecco perché comunque roccacaramanico non è nemmeno un comune è una frazione di un comune piccolissimo che sogna tipo duemila abitanti cioè duemila abitanti tipo l'abruzzo della città sono quelle quei posti di montagna che hanno appunto le villette sono proprietari terrieri cioè non c'entra proprio niente con con quella parte lì che caramanico combo è un paese che adesso usate per medico borgo ogni tanto perché loro tutti compreso il comune dice un borgo un borgo un borgo borgo più bello d'italia borgo più bello è diventato quasi uno spot diciamo e però è un paese appunto che si trova a milleduecento metri di altitudine molto nevoso se arriva fino a due metri e mezzo di neve all'anno e nei periodi invernali impraticabile ci sono solo tre residenti di cui una residente tedesca che non c'è quasi mai e poi altri due residenti che però ecco non vengono minimamente ma a livello affettivo e di origini da roccacaramanico quindi proprio i rocco lani non esistono più c'è proprio una sorta di e in più dire anche che appunto il fatto che sia una frazione di un comune può poco più grande che è tanto fermi a maiella che il comune che gestisce tutto ciò che il parco nazionale della maiella quindi sono di tutti i territori protetti tutelati con una fauna e flora specifica non possono essere fatti determinati interventi però fa sì che c'è un gruppo whatsapp dove tipo io sono all'interno questo per farvi capire che un gruppo whatsapp con i venti proprietari delle case dei villeggianti con il sindaco e l'amministratore del comune di sotto e noi stiamo cioè noi ci iscriviamo tipo c'è proprio una questione dice un papà è già quello il gruppo whatsapp con le persone che vivono il posto per capire se succede qualcosa dopo la neve se ci sono dei danni se durante il weekend sono stati chiesti riempiono e diventano saturi i cassonetti pubblici dell'immondizia perché poi c'è un'enorme anche a riattivazione di inciviltà nel senso che spesso anche noi ci chiediamo se possiamo provocare questo no a volte quando non so magari facciamo un evento a roccacaramanico e arrivano centocinquanta persone e dici oddio forse un po' di immondizia dalla figura insomma quindi dico ci sono una serie di cose che è un po' strano perché noi nasciamo come idea di residenza di progetto creativo di comunità relazione in una comunità già molto esistente già creativa di suo perché le persone vanno anche un mese a roccacaramanico a stare in quel posto hanno delle case a loro volta invitano altre persone tutte le porte aperte si fa colazione insieme sembra un luogo una sorta di fiaba fiaba perché è uguale anche un pò vacanza quindi nella vacanza tu fai sempre un po' l'attitudine di fiaba io mi ricordo questo testo che aveva scritto mio padre molto bello tanti anni fa che era con mia sorella e diceva io sono andato a roccacaramanico ci siamo inama grati perché una notte di maggio questo tappeto di lucciole che circondava roccacaramanico e questo è presente in tutti infatti quando vengono gli artisti chiunque che non si artista non so che che comunque a roccacaramanico c'è e si crea una situazione proprio tra le persone liberissima di stare seduti per terra ti dirò che vieni mangi con noi oppure no l'artista lo ospito io quest'anno quell'altro l'ospite io cioè è molto diffuso nessuno ha tra l'altro tra le persone come come dire ecco se poi andiamo al discorso soldi no per esempio c'è la le persone ai villeggianti di lino hanno problemi né ospitare né andarci a mangiare c'è non c'è nessuna paletto su questo punto di vista rispetto magari ad un comune che appunto dite o che voi siete di autogestita avete la seconda casa quindi già di base io non vi aiuto perché già siamo privilegiati che abbiamo una seconda casa e quindi dicono in qualche modo c'è velo auto gestite voi quindi c'è questa condizione di libertà ecco per esempio è un po' un'utopia se in qualche no l'aspetto negativo è che poi in realtà ci sono tanti aspetti negativi appunto che c'è comunque il come dire questa attitudine anche di vacanza di situazione dove ognuno un po' creativo con se stesso ognuno da una propria visione quindi una comunità già molto forte quindi noi siamo quasi la comunità che si inserisce nella comunità creativa in qualche modo l'aspetto negativo è che poi la paura è che comunque diciamo quello che viene fatto magari viene percepito troppo con carattere eventuale o comunque che non rimane rimane una traccia ma le persone lo lo intravedono più come anche di intrattenimento in qualche modo che che strano noi ci fa sempre un po' una una sorta di paura no anche se poi rimane nell'immaginario delle persone di tutti noi però c'è questa paura no dell'intrattenimento momentaneo del carattere eventuale del della cosa è e niente quindi tendenzialmente sì è proprio diverso a livello geografico veramente non al no no perché è molto bello po' l'aspetto comunitarie eccetera però io volevo sottolineare di come diciamo all'interno proprio della provincia del territorio montano noi siamo visti come dei giovani che fanno dei giochi dei giochi e quindi non da sostenere o da appunto appoggiare anche con un patrocinio eccetera nonostante comunque negli ultimi anni è iniziato tutto in modo molto libero molto spontaneo però negli ultimi anni ci stiamo anche professionalizzando cioè noi stessi siamo continua si da quest'anno siamo un'aps siamo l'associazione e abbiamo scritto dei progetti abbiamo presentato questi progetti vari comuni eccetera ma comunque siamo visti come delle persone non da chi magari appunto da aiutare tra virgolette dando le pizze fritte se il supporto più umano più spontaneo anche lì non c'è un reale supporto politico istituzionale proprio perché forse la natura stessa dell'essere libero per natura come dicevano loro e anche anche roccacaramanico in un certo senso è l'ultimo paese del della strada si e per cui c'è anche tutto questo si fa anche con il benestare del comune che però appunto non è disposto forse ami a a fare un passo in più campi avevano detto loro di chiocciola che hanno comunque una comunità fertile dove la comunità di rocca caramanico e fertile però la comunità reale che abita quegli spazi quindi il vicino comune di sant'eufemia eccetera non è che la comunità di roma caramanico che formata da villeggianti da persone più aperte perché sono appunto nel contesto vacanziero è comunque aperta quindi dà degli stimoli eccetera però i reali abitanti del territorio montano non sono stimolati anche dalla comunità c'è istituzionale non c'è non so come dire ma forse un problema generale c'è il problema è che il qe che vediamo noi in questi anni è che le istituzioni le istituzioni appunto ci considerano come dei giochi quindi non da da sostenere a livello finanziario e c'è anche semplicemente appunto l'unico fondi diciamo arrivassero perché poi ci sono arrivati proprio da altri enti possono essere la regione in senso ampio furenti privati o o anche interessi personali cioè nel senso le persone e anche lia rocca caramanico tre quattro coppie di vacanzieri che però non so la docente flat tax di pescara ovviamente interessata alle emittenti dei suoi seppure duecento euro di spesa però è assurdo c'è una privata che ti fa questo tipo di di di prestito esterni di donazione no chiamiamolo così e in più il fatto strano è che roccacaramanico un po nasce un pane nasce anche perché durante le le varie estati c'è da sempre è stato organizzato qualcosa c'è da sempre le persone che andavano lì non so organizzavano determinate camminate per riconoscere delle erbe determinate attività anche diciamo a volte un po' editoriali per bambini quindi io fin da piccolo mi ricordo che facevamo queste attività per non so fare il frottage questa attitudine molto infantili e quindi da un lato ecco è proprio strano perché noi ci siamo amalgamati benissimo con questa narrazione che già c'era prima e quindi è quasi come se fosse un po' un obbligo cioè nel senso è evoluto anche ormai dal comune dai villeggianti tutto ma tipo dicono tanto estate e c'è lo fate un lavoro viene riconosciuto ma continuiamo in questo modo alto libero tra virgolette no quindi è un po' quello basta non ho altro da dire non so se posso non posso con lui no io mi sento forse spaesata perché dal nostro punto di vista sento un sacco di affinità comunque questo scambio sta rivelando forse anche lui sta facendo nascere delle riflessioni che fino ad ora onestamente non avevo ancora aperto nel senso che noi ci troviamo in una situazione ancora diversa il territorio che ci ospita che ci ha accolto perché nessuno mai ci ha non permesso di entrare è stato veramente ambiguo e abbiamo avuto nello specifico per quanto riguarda questo progetto e supporto burocratico istituzionale nel senso che appena ci siamo recati in comune abbiamo pronunciato la parola abbiamo vinto un bando cofinanziato da specificando la cifra okay ho tutti sbalorditi perché abbiamo appunto nominato soldi statali cifra consistente quindi per loro questo è stato una rivelazione devo dire che è veramente fragile c'è questa ricerca del supporto da parte delle istituzioni del comune dell'amministrazione noi l'abbiamo bramata sudata anche perché finché si trattava di negli anni passati interagire con il paese e la comunità salutare e conoscere il tabaccaio era tutto molto facile e bello per la prima volta con questo progetto necessitavamo di un supporto perché noi questa estate mah fiducia che poi che voi avete ricevuto insomma non c'è mai stata e può essere positivo da un lato perché vi permette una libertà estrema ovviamente alle sue criticità noi abbiamo dovuto affrontare miliardi di burocrazie che neanche immaginavamo esistessero ma proprio dal ok vogliamo mettere una sedia bene contatta carabinieri pro loco oppure il commissariato del robe per noi quasi folli ovviamente ignari che siano necessarie per poter mettersi in piazza a fare una semplice discussione chiacchierata il loro supporto c'è stato abbastanza anche reattivo devo dire poi finito lì c'è nel senso sì abbiamo ricevuto quello che ci serviva sulla carta umanamente adesso parlo ovviamente per me ed è discutibile non c'è stata una minima empatia e questo ci ha spiazzato perché in paese c'è sembrato di essere ormai parte in qualche modo è infatti noi abbiamo sempre tanto usato la parola riattivazione ora per la prima volta non riesco più a sentire come parola ma forse c'è anche noi abbiamo sempre puntato alla riattivazione del territorio ora confrontandoci sento quanto l'importanza fosse da dare all'insediamento sereno pacifico vero che all'inizio del progetto di habitat forse ingenuamente anche con poca esperienza noi puntavamo subito a riattivare il territorio quasi con una presunzione ovviamente non negativa oso dire è difficile perché ti senti vabbè noi stiamo tra l'altro tutti ci hanno detto stranieri se diventare ci stiamo fortunatamente siamo arrivati ad essere forestieri che non sia meglio o peggio è vero siamo più stranieri quindi non abbiamo neanche connessioni particolari con il territorio non ci sono parentele forse l'unico legame col territorio ce l'hai jacopo perché è l'unico romagnolo tra di noi insomma noi tutti veniamo da ovunque quindi se noi siamo proprio arrivati qui la regia mi scrive gigante specifica che si parla di tredozio il nostro comune tredozio oddio mi hai fatto il gobbo mi ha distratta esatto quindi siamo proprio arrivati un po a gamba tesa ignari di quanto fosse complicato riuscire realmente a farsi capire cosa c'è almeno ripeto parlo per me non è ancora successa perché un'approvazione ripeto sulla carta c'è stata qualche pacca sulla spalla che bravi avete vinto il finanziamento sì con questa cifra potevate fare un sacco di cose poi quando eravamo cavolo in piazza realmente a cercare sguardi che potessero non lo so trasmetterci un sorriso un po' di stima approvazione non c'era nessuno nessuno e nessuno nessuno nessuno bebè a tredozio certo certo adesso io sto proprio essendo super critica diciamo che questo è il sentimento generale che colpisce la generalità qui abbiamo per fortuna trovato persone ma banalmente dei ragazzi che ci stanno aiutando in un modo meraviglioso con tutto l'impianto loro sono di tredozio non è non è stato ovviamente così così catastrofico in ogni caso è complicato perché a volte ti senti proprio anche stupido perché noi non abbiamo trovato e questo lo dico molto tristemente proprio la curiosità nello scoprirci poi uno è libero di dire non mi interessa io seguo solo il calcio quello che dite voi ma neanche proprio insomma una superficiale da e curiosità vabbè allora io ti passo il profano volevo solo fare una parentesi prima di ripassare il microfono a chiocciola che si dice un sentimento un po' agrodolce con tredozio ma è una parentesi un po' emotiva e lorenzo il vecchio vicesindaco che è mancato la notte prima dell'alluvione che ha devastato il nostro territorio se non ci fosse stato lui non esisteremmo lui credeva in habitat tantissimo passi microfono cimice che sì no volevo dire che posso collegare la nostra esperienza totalmente quello che avete detto voi no all'essere ai ragazzini che giocano no è totalmente a quello che hai detto tu è solo per dare un po' la misura delle cose e di quanto a volte ci dimentichiamo che i tempi sono molto lunghi spesso già noi noi e come rob presenza lì a topolò tutto l'anno costante cetra siamo il frutto di trenta anni di un festival che col quale siamo cresciuti e già questo è un la cosa un po' da ricordarsi e un'altra cosa rispetto al tempo magari un tempo più piccolo che ci si guarda più diciamo più sulla nostra misura di giovani trentenni io abito lì io alcuni noi abitiamo lì da sei anni che è comunque tanto no è inizialmente eravamo totalmente percepiti tipo anzi peggio che i ragazzini che vogliono giocare ma sti studenti che stanno qua adesso perché stavo finendo i loro studi non ha niente da fare non devo fare la tesi stanno qui ma poi tanto andranno no con una però dall'altro lato questo sentimento anche loro di totale non come se non fiducia e anche da comprendere in qualche modo perché loro hanno visto loro intendo come una persona può avere settanta anni ottanta anni novanta sessanta sessanta in questi luoghi sempre solo spopolarsi e sempre hanno visto sempre i giovani intesi anche da vent'anni e franta andarsene via perché non c'era futuro non è quello che è interessante è che finché noi a un certo punto noi abbiamo iniziato non solo ad abitare lì che sembrava anche un po' sempre un po' in sospeso no la cosa blu abito non abitano a fare l'orto o a fare delle cose anche ad esempio investimenti ti può le finestre che venivano percepiti da loro che magari vedono quello che riflettono su quello che vedono come un senso di hockey di presenza sul territorio vogliono stare qua inizio un orto l'orto è di per sé una cosa che ha un tempo lungo oppure già anche dei lavori che facevamo all'inizio tipo la pulizia dei sentieri o la pulizia di alcuni terrazzamenti sul quale erano cresciute i rovi e ruvida in sloveno se erano percepiti di pomposi sia adesso pulite ma tanto quella che quando si pulisce i rovi dopo un anno crescono vediamo chi li tiene no quindi era veramente dare il senso della tua presenza ha preso tanti anni e poi a un certo punto abbiamo aperto questo spazio isba che può essere pensato noi un po' come spazio coworking oppure ci facciamo le cenette le feste eccetera però da loro viene percepito come qualcosa una specie di bar che noi abbiamo fatto per loro è una specie di servizio che noi vediamo e quindi lì il sabato tipo adesso dopo la messa c'è qualcuno che dà da bere eccetera eccetera e quindi anche un po' ti ritrovi con quella che è la comunità anche più ampia di paesi vicini in una situazione che che c'è te che piace a loro diciamo noi in qualche maniera è anche questo loro percezione che tu puoi qualcosa per loro anche se in realtà a noi serviva anche a noi questo spazio ha un po' cambiato il la percezione di queste persone un po più anziane no che non sei qua solo a divertirti non sei qua sono in maniera così temporanea e non solo se qua per abitare ma è anche persino fatto una cosa che possiamo anche noi utilizzare starci eccetera e quindi questo solo per dire che spesso magari abbiamo anche forse una presunzione può essere pensare che le cose che noi facciamo l'interesse non magari a volte non interessano proprio a volte anche alcune persone ce lo chiedono no ma perché non fate le cose con renato renato queste cose ho vissuto per trenta anni se non se non viene vicino diciamo e perché l'interesse non è il mio ruolo è quello di stimolare l'interesse verso ricerche intellettuali culturali quello che vuoi verso renato forse il mio ruolo rispetto al renato e essere una una vicina che ti da supporto condividere con voi alcuni momenti mettermi a disposizione per le cose che al cui mi piacciono lui che di cui lui ha bisogno eccetera eccetera quindi se questa mia riflessione su queste due parentesi aperte infatti concludo era questo proprio un'analisi civica che c'è un sentimento che sicuramente abbiamo percepito è ovvio che siamo qui ora e se stiamo qui ora e perché il supporto c'è stato diciamo ha parlato in me la parte più emotiva che a volte sottovaluto sottovalutiamo pensando sempre alla progettualità ma a volte appunto un supporto proprio più dell'anziano piuttosto che panettiere ti gratifica molto infatti quando lo riceviamo ti senti più coraggioso più energico più sicuro anche in te stesso perché anche noi quando giriamo in paese vestiti pettinati a volte ti senti vorrei dire una parolaccia dico però insomma un po' in difetto forse quindi ricevere di sicuro un'accoglienza più familiare e quella è un aspetto molto molto importante ma ripeto siamo qui adesso quindi significa che qualcosa c'è stato nella complessità nell'analizzare anche le parti più complicate che a volte ti tirano giù c'è anche questo aspetto ci tengo a sottolineare come avevo forse già condiviso con i ragazzi in una delle ultime video chiamate che la nostra alla fine è comunque una scelta quindi nessuno ci obbliga a stare qui e continuare a lavora rare perciò è importante e sicuramente tirare fuori le cose che più ci affliggono e ci stressano detto ciò uno ci ha obbligato se continuiamo a essere qui a lavorare e perché di sicuro anche affrontare questi muri ci fa capire alla fine che magari dobbiamo semplicemente fare una curva un po' più diversa per arrivare allo stesso allo stesso obiettivo grazie per questa casa abbiamo detto tante volte narrazione secondo me è una delle cose che più delicate più difficile intesa proprio come una narrazione che è anche azione che cambia la percezione del luogo e delle cose e penso che tutti noi forse abbiamo lavorato su più livelli di narrazione a seconda di chi con chi parlavamo e anche avere questa capacità di narrare quello che si sta cercando di fare modalità e con linguaggi diversi e molto importante è molto difficile è anche proprio a volte darsi una linea di narrazione che porta a un cambiamento no fatto fatto un esempio nella nostra esperienza legato a questa relazione che noi abbiamo con e poi anche legato a quello che dicevi tu mi ricordo chi sulle istituzioni no su anche una soddisfazione una reciprocità con le istituzioni o con comunque delle persone di riferimento nei territori noi abbiamo una grande difficoltà a livello comunale perché parliamo linguaggi diversi abbiamo intenti diversi abbiamo più visioni diverse sul territorio su quello che è il territorio abbiamo invece siamo riusciti a trovare un bel dialogo con il parco non perché il parco stiamo è un ente diverso sicuramente ma perché delle persone hanno fatto la differenza dentro a quell'istituzione come lui diceva prima all'esempio del sindaco che è venuto a mancare a tredozio sono le persone che fanno la differenza e che hanno anche una capacità di visione e anche di costruzione di un qualcosa che poi può continuare nel tempo no la relazione con certe persone ha fatto sì che noi potessimo costruire insieme al cliente una narrazione diversa del nostro territorio quando noi siamo arrivati a pennabilli il parco non esisteva la gente non sapeva neanche di vivere dentro un parco so le le persone di pennabilli anche il cacciatore non so come dire che forse anzi il cacciatore era l'unico che lo sapeva che esisteva al parroco anche il calciatore breve sa di abitare dentro a un parco naturale e quindi comunque cambiare questa narrazione anche la percezione del luogo in cui sei e del valore che a quel luogo è un passaggio importante poi qual è qual è il risultato per me non è dato sapere non ha importanza intanto quel passaggio è stato fatto quello scatto è avvenuto no poi da lì si può partire anche su narrazioni nuove un linguaggio comune adesso tutti noi sappiamo che abitiamo in un parco cosa vuol dire abitare in un parco ci mettiamo a chiedere cosa vuol dire cosa possiamo fare come possiamo vedere direttamente in che modo vogliamo vivere questo luogo eccetera eccetera eccetera ma se non quella narrazione comune e nessuno mi ha aiutato a costruire no e lì scatta la difficoltà equilibrio ho la presunzione di veramente cambiare un territorio attraverso una narrazione che io come associazione o come gruppo di persone sta facendo no ci provo ci provo perché prima di tutto il mio interesse perché io non sto bene se vivo in un posto che so che ha un valore più grande è e le persone intorno a me non lo sanno non so come dire non è che lo faccio per missione non è che lo faccio per martiri smo ma lo faccio perché mi fa stare bene a me no e però allo stesso tempo o l'attenzione delle signore vicino a casa mia che all'evento di scrit store non ci verrà ma se vado con lui a bere un bicchiere di vino e fare una chiacchiera o gli vado a comprare le medicine e felice no ed entra in dialogo con me lo faccio con quell'attenzione semplicemente perché è una sensibilità in più perché ho vissuto altre cose perché ho viaggiato perché ho studiato perché ho la possibilità di avere creato una situazione intorno a me qui non so per me la cosa difficile è stato questo equilibrio anche tra quali narrazioni e qual è la mia posizione c'è quanto quanto io mi spendo in questa cosa qua e quell'equilibrio lì è fondamentale perché poi tu c'è il rischio secondo me di molti di noi che abbiamo scelto di viverci proprio di stare neanche appunto di chiuderti dentro a delle dinamiche tipo è però nessuno nota darmi una pacca sulla spalla cosa di cui non me ne deve fregare assolutamente niente in realtà però sei lì che ti sei fatto un mazzo tanto felici perché nessuno da dirmi anzi sono tutti venuti a dirmi ah però questo si poteva fare meglio però quello si poteva fare meglio e che è normale però entra in una dinamica di di situazione di chiusura per cui non ti rendi neanche più con donadel del senso e del perché lo stai facendo che punto non è per martirizzati per me è la forza e la criticità sono andata domanda e questo è il tuo equilibrio personale delle persone che decidono di vivere lavorare e avere delle visioni in un posto tutti insieme e anche delle relazioni che poi sono le relazioni personali che possano ci sono troppi livelli tutti insieme da tenere tutti insieme in un paese anche nella differenza dei nostri paesi notai io capisco la differenza che voi portate qui è piccolo qui sono solo temporanei però il paese del paese c'è pennabilli viene chiamata città però tremila abitanti sono pochissimi e che comunque ti conosci tutti tutti sanno esattamente cosa fai se abiti nel centro storico sanno anche chi è venuto a trovarti quante volte sei andato in bagno e c'è è comunque un paese no anzi forse c'è una complessità ancora maggiore da gestire no dirsi sono fortissimo non volevo fare un piccolo inciso ove il primo met sono antiche più o meno ci resta ancora una mezz'oretta per per il dialogo nel frattempo continueranno i laboratori anche se conoscendoci o per quello che ci conosco potremmo andare avanti per altri sei festival senza fermarci per rispondere a queste riflessioni mi viene da dire uno che quello che è stato detto in tutti e mi viene da dire uno che forse tutto quello che è stato detto e anche tipo lo spazio bianco tra il bel testo del progetto del bando della cosa che viene riconosciuto approvata l la pacca sulla spalla più o meno vicina gr grandi giovani attivi gasati è quello che poi realmente succede nel senso un conto è scrivere un progetto che narrativamente a livello di lessico e piacevole utopico sognante un conto e poi dopo ritrovarsi in un paesino con infinito variabili imprevedibili e progettuale perché per fortuna non possiamo progettare tutto ha poi scendere una realizzazione che ha veramente un una sfaccettatura enorme e imprevedibile in cui forse quello che è il processo di design e appunto essere abbastanza elastico da capire analizzare e rispondere è la seconda cosa che vorrei dire è che una una riflessione che è nata sotto questa loggia un po' di mesi fa un paio di giorni prima delle alluvioni quindi a maggio in cui stavamo portando avanti le assemblee stampa che uno spazio di discussione in cui cerchiamo di coinvolgere i momenti occasioni progettuali specifiche le comunità dei territori e tutti quelli e quelle che vogliono partecipare proprio qua si parlava uno del tempo come è stato detto cioè fare la stessa cosa c'entra una città o a portico richiede tempi diversi e due soprattutto lo spazio i nostri progetti noi come individui e le cose che cerchiamo devono trovare il proprio spazio qua non siamo solo un tassello lì in mezzo ai pollai dei condomini urbani dell'università dei lavori tutto quello che è qua di spazio ce n'è un sacco ma è molto più specifico non puoi solo arrivare btw meteorite appoggiato di le cose vanno ci sono delle attenzioni delle criticità che sono grandi ed è lì per me almeno che si fa il senso di questi progetti sono veramente solo colonialismo dei piccoli borghi e supportiamo la narrativa tossica che belli i borghetti e case di pietra bla bla bla bla bla blabla cerchiamo i turisti si ma no lo sappiamo bene e niente dopo passo il microfono che era bianca che ogni intervento io volevo fare una domanda un po' generale avendo sentito i vostri interventi ho percepito una distanza con le istituzioni cioè è come se ognuna delle vostre realtà compresa anche ovviamente quella che conosco molto bene da vicino che è abitata vive un po' all'interno secondo me di una bolla che non ha punti di contatto con le istituzioni ma voi avete mai pensato magari a piccoli passi di magari uno di voi entrare all'interno delle istituzioni perché le istituzioni siamo tutti noi cioè non è che lì ci sono loro fanno le loro robe noi facciamo le nostre ci vogliamo sentire magari anche bravi gratificati e io comunque questo riconoscimento lo percepisco anche se magari loro si aspettano qualche cosa di più diciamo evidente come la pacca sulla spalla però io credo che comunque si siano creati una bella reputazione poi c'è un discorso anche legato al come si comunica come interagisce e si deve tenere conto questo lo dico ilaria no dopo un po' quello che hai espresso c'è un paesino di mille abitanti dove l'età media è un'età media molto alta e ci sono diciamo alcuni passaggi già a livello di comunicazione che non sono così scontate il vostro manifesto bellissimo di manga studio io quando l'ho guardato la prima volta mi ci sono dovuta applicare per capire esattamente che cosa stava succedendo lì se si mette il progetto si ma lì parlate cioè però lì parlate tra di voi c'è uno spazio di affissione importante come quello io lo vedo anche proprio come il punto d'incontro di una comunicazione con il paese che non è un paese dove probabilm c'è un altissimo numero di persone così informatizzate mettiamoci allora solo un quercode parli solo con quelli che hanno il lettore di quercode nel cellulare però se vai a fare un'indagine non so quanti di loro tra mille no quindi bisogna forse anche anche a livello di comunicazione avvicinarsi cercare di trovare dei punti di contatto che possono essere degli interessi comuni oppure anche delle risposte dei bisogni così come diceva vietano lo spazio che loro hanno comunque aperto e presso il quale si recano alle persone che abitano nei dintorni c'è anche il punto di contatto semplice con il bicchiere di vino ti vado a comprare le medicine è proprio una piccolissima azione diretta che arriva però proprio sulla persona semplice e poi insomma siete tutti super formati super in gamba con tante idee tante energie cercate di portarli all'interno delle istituzioni che sono un po' così fiaccate perché probabilmente non hanno diciamo la stessa la stessa energia lo stesso entusiasmo vedono la cosa solo così come una macchina da amministrare e amministrare macchine di realtà così piccole io mi sono resa conto me ne parlava sempre lorenzo di questo è veramente un tetris perché hanno dei bilanci con i quali devono coprire tutta una serie di cose non bastano mai le risorse e tutte le volte che io gli dicevo ma dai facciamo questo facciamo quell'altro non ci sono i soldi troviamo degli sponsor troviamo qualcuno che magari può appoggiare come come privato come azienda come realtà eccetera un'iniziativa sì ma chi lo fa chi è che va a cercare lo sponsor anche quello è un lavoro allora dicevo esternalizzate trovate una persona che fa crowdfunding che fa found raising si stabilisce un accordo con come si fa con tutti i professionisti avrà poi una percentuale su quello che effettivamente riuscirà a portare all'interno del progetto ma erano sono talmente fiaccati che non riescono neanche diciamo a fare questo passettino quindi se all'interno di queste realtà anche solo uno di voi per ognuna delle vostre realtà riuscisse a mettere un piedino lì dentro boh io penso che forse si riuscirebbe anche a fare un po' la differenza scienza nel territorio e non semplicemente essere lì viverlo averlo scelto che è una cosa bellissima però entrare proprio anche all'interno dei meccanismi decisionali che riguardano il luogo nel quale voi avete deciso di stare e di vivere scusa se ti rispondo al volo ma io sono di faenza mi occupo di turismo nei borghi della romagna quindi delle unioni forlivesi particolare ecco le dinamiche politiche sociali che sono in piccole medie grandi città sono totalmente diverse da quelle dei piccoli borghi almeno questa è la mia esperienza e quindi se noi parliamo di borghi non possiamo prescindere da tale amministrazione comunale e con i miei collaboratori diciamo quello che ci diciamo spesso è l'anello debole di tutta la filiera dagli imprenditori l'associazione fino arrivare a story comunale e la politica locale qui di quello che hanno tirato fuori diciamo l'esperienza loro di tredozio è assolutamente comune a tutti i borghi tutti voi nessuno escluso chiaro che almeno per quanto mi riguarda la sfida per cui abbino e turismo agli itinerari turistici anche alla promozione territorio lo sviluppo del territorio perché non può prescindere dall'identità del territorio posso fare itinerari più belli del mondo ma se non c'è un'identità che coglie di essere attrattivo dopo di vista turistico nel fronte nei confronti del cittadino temporaneo o semplicemente la persona di passaggio stiamo quasi perdendo tempo e quindi era solo per dirti che questo è un problema quello del rapporto con la politica locale però il fulcro principale dei piccoli borghi gira attorno al all'amministrazione pubblica locale quindi incontrare un tipo come loro insomma ce ne sono anche altri nei territori della romagna chiaro che è un punto di forza sì allora condivido e su queste diciamo su questo tema si potrebbe secondo me aprire proprio un altro appuntamento ancora no però io magari butto lì il sassolino vi invito magari ad iniziare a fare diciamo anche qualche riflessione su su questi aspetti perché comunque cioè l'amministrazione e la politica l'amministrazione e la politica è una cosa che riguarda tutti la politica è comunque in qualche modo quel meccanismo attraverso il quale vengono operate delle scelte che riguardano un po' la vita di tutti quindi non si me bisognerebbe in qualche modo cercare magari di dare una mano ecco a far sì che magari si possa dare un corso è comunque io dalla lancia così ecco noi questo è un problema centrale se ne sentono un discorso centrale nel nostro rapporto perché noi siamo abruzzesi non è che stiamo abbiamo scelto l'abruzzo poi diciamo forse negli ultimi anni stiamo in contemporanea al nostro percorso di crescita personale stiamo decidendo che forse scegliere altri territori non ha così tanti vantaggi rispetto arrestare però stiamo analizzando varie problematiche e cercando di creare un dialogo con appunto le istituzioni locali quindi facendo partecipando a bandi magari autonomamente poi proponendo dei progetti però spesso diciamo ci sono delle resistenze forse non so cosa dovuta non se io forse la risposta che in effetti condivido queste riflessioni potrebbero essere le stesse che a mia mamma e a volte in effetti penso alle mamme penso che a volte quella cosa che hai detto che stiamo nella nostra bolla a volte siamo un po' poco umili nel no e secondo me ascoltare o entrare in contatto con le istituzioni non vuol dire partecipare al bando entra in costituzione vuol dire perdere un sacco di tempo e andando a trovare questa espressioni uno specifico raccontando il tuo progetto nello specifico chiedere appuntamenti alla regione e mi dicono che mia mamma che era curatrice di questo festival di cui parlavo prima mi raccontava quanto lei andasse ad esempio andasse spesso in regione a parlare con l'assessore alla cultura o su segretario o il contro segretario e secondo me in questo in questo nostro modo anche di essere un po' anarchici è quasi un onnipotenti nel senso nel nostro caso è vero che è così perché è un territorio lasciato a se stesso quindi rispetto a un'amministrazione comunale ma rispetto alla regione è vero che pensiamo che perché faccio un esempio un po' così ma perché abbiamo vinto il premio del new european bauhaus la regione ovviamente sa chi siamo e anche se non sa chi siamo nel dettaglio non è che adesso serve andare a perdere tempo li a raccontarsi no e credo che in questo ci sia sia un peccare di di arroganza un po' perché poi dici oddio la nostra regione è estremamente di destra non ovviamente se vado a raccontarli no il nostro progetto non capiranno no ma in realtà anche un modo di costruire delle relazioni con la fine delle persone che sono persone ed è vero che tendiamo a quello che dice non so chi diceva prima contattate no che comunicato stampa massima chi lo fanno ai giornali locali ed è sempre secondo me un po' questa cosa di andare oltre quello che un certo standard anche molto chiaro no della politica quella regionale oppure appunto dei giornali locali che non so se fossimo un po' più umili alla fine raccontare il nostro progetto anche sul giornale locale magari e magari è bello no ed è bello condividerlo anche per persone che ho il novanta per cento o quasi novantotto percento non non coglieranno e quindi ecco penso un po' sa cosa c'è ci penso perché me lo fa notare a volte magari mia mamma parlando no di essere un po' più disponibili a raccontarsi non solo fra i tuoi pari fra i tuoi simili noi a confrontarsi come facciamo adesso no ma anche un po' con forse altri linguaggi altre narrazioni anche a livelli non solo noi ci prendiamo spesso cura anche nelle nostre riflessioni di delle persone che ci cir fondano quindi gli anziani che stanno con noi e che condividono con noi il paese le altre associazioni del territorio eccetera eccetera è un po' perdiamo forse quel rapporto che forse anche necessario con qualcosa che è più sta più in alto e comunque chi amministra e forse anche noi pensiamo sia una macchina burocratica ma in realtà forse raccon dotarsi anche a queste persone in realtà avrebbe senso no anche curare questi tipi di rapporti con le persone che pensiamo che siano dei meri burocrati che stanno in un palazzo via trieste ma magari all'interno dei vostri uh potreste anche delegare una persona temere questo tipo di a svolgere questo tipo di attività è un po' un compie come se fosse un compito cioè non tutti sono obbligati a farlo però magari c'è quello che più diciamo forzato più istituzionale il rapporto se l'ufficio comunicazione esatto esatto altro serenissima realtà no io mi sono trovato tantissimo poter bianca secondo me hai proprio colpito all'interno nel senso che guarda a volte subentro anche dei sensi di colpa cioè nel senso in quei momenti mi faccio anche io delle domande su ward un esempio stupido questo anche solo la presenza che tu quanto tempo ostelli c'è ho tante volte mi sono dovuto sentir dire effettivamente vi ho detto cavoli avete ragione che a parte proprio una rocca drammatico c'è un'associazione che c'è da tanti anni con tante persone io sono anche membro di questa associazione però delle volte è capitato che per impegno altro magari non c'ero il loro facevano non so le riunioni del paese e io non c'ero per motivi di lavoro di vita e non avevano l'attitudine di farla online su teams quindi mi perdo devo la riunione e poi mi dicevano fai vuoi fare le cose però poi dopo tu non esiste infatti c'è io sono certo quindi quello che dici tu che effettivamente riprendere un po' questa sorta di umiltà poi per quanto noi a volte con le persone li comunichiamo molto e li raccontiamo molto ma cambiare anche la grafica c'è un conto è fare il dj instagram iper cool ok però poi dopo c'è l' loro mi ha chiesto l'altro giorno mi ha chiamato un geologo che insomma il presidente associazione potresti stefano una stampa per il cinque in bianco e nero che così io porto i volantini ha alcune altre persone di qua e lì parliamo anche di persone venendo da pesca cara roma sono già un livello altro però una volta proprio il sindaco mi ha detto cioè ovvio che sappiamo tutti quello che voi fate però effettivamente quest'uomo era proprio conciato michele oh ma siamo mai andati un po' tipo come anche un attimo al comune oltre ad altre parti va al comune accanto casa che ci siamo andati però un po' più chiari a dire certe diamoci al di là di quello che abbiamo scritto nei progetti di queste immagini tutto parliamo veramente cioè parliamo come due soggetti adulti istituzionali cioè noi stessi forse dobbiamo esserci a dire che stiamo delle istituzioni cioè io come persona lì e non sono più un villeggiante come tutti gli altri sono un'istituzione di questo progetto è e quindi io adesso dell'europa conto perché il loro salto c'è poi mi accusano pure che dici sì però tu vivi a milano o a parigi lo stilista powell e va boh però poi mi dice questa cosa qua e tu lo stai con noi nei weekend ci sta anche l'incazzatura di questi dice incazzarsi c'è quindi io l'ultimo anno veramente ce ne stiamo rendendo conto che forse bisogna un attimo tipo stopparsi sulla tutta la narrazione stiamo facendo un attimo dire guarda c'è una tornare un attimo a un principio e capire se questa cosa se va avanti va specificata se non può vo cioè se no io veramente non a parigi e ciao torno a farmi la vacanza roccacaramanico nel weekend ci sarebbe un fallimento un fallimento ma capisci se c'è anche questa tendenza wall velocissimo condivido tutto quello che avete detto una riflessione che prova a fare ad alta voce ma non ce l'ho chiara neanche la mia testa legata al fatto proprio che però secondo me la nostra generazione rispetto alla tua riesco a immaginarmi più meno che tu non sei esattamente e che proprio c'è anche un concetto diverso di politica no che non è così a pari passo con l'amministrazione purtroppo abbiamo proprio proprio noi mentalmente abbiamo un'idea diversa e e e anche di una volontà propria di scardinare quella dinamica lì ma io che però auguro che questo c'è bisogno del cambio generazionale lo so che a quel livello per me la difficoltà è come faccio a fare un cambio generazionale stando dentro a una dinamica che non è quella che mi rappresentano e c'è una difficoltà io io irene sto molto dentro la dinamica per cambiarla però è molto difficile e ci sono tante situazioni in cui come associazione ti dici va bene adesso non stiamo dentro la dinamica per cambiarla facciamo già direttamente diversamente no facciamo già facciamo già il manifesto che non lo capisce nessuno chi se ne frega noi lo capiamo cavoli loro sono indietro con quella presunzione lino poi c'è il momento in cui ti dici no devo stare del entro adesso fatto l'esempio del manifesto perché era semplice ma è uguale sto mi candido noi abbiamo avuto questione no noi abbiamo un sindaco andate sui giornali lo vedete benissimo da che lato è il nostro sindaco ha tanto da fare scalpore a livello nazionale quindi siamo a dei livelli anche peggio quelli che raccontavi tu è noi ci diciamo entriamo e facciamo una lista civica poi ti dici vabbè ma io la politica la strada facendola sta facendo un altro modo ho bisogno di entrare dentro quella dinamica lì sono sicuro che sono efficace se entro in quella dinamica li uso rimango più efficace in quest'altro modo con le nuove generazioni e io non mi so dare una risposta mi dico che per adesso almeno la nostra realtà secondo me è più funzionale in questa modalità piuttosto che nella modalità sono dentro poi la questione dialogo che portava a lui secondo me è diverso c'è un altro livello sono dentro l'amministrazione e faccio politica in quel senso lì o faccio politica e interagisco con le amministrazioni sono due cose no due livelli diversi e secondo me è quello che diceva lui molto importante perché è imprescindibile nel senso va fatto con anche la difficoltà di dire sono davanti a una persona che sta capendo ci stiamo capendo troveremo mai un modo per trovare un punto d'incontro chi se ne importa intanto proviamo a parlare no e proviamo però c'è la frustrazione secondo me di sentire che ci sono come ho un lavoro che si sta facendo che non e che non viene neanche sfruttato non so come dire no perché a volte io mi chiedo ma questi amministratori no che che ci vedono che muoviamo che siamo a che almeno ci sfruttino non so come dire e a volte neanche quello no neanche quello e e un po è quella cosa della pacca sulla spalla neanche quella soddisfazione lì quando io mi sono sentita dire dall'assessore alla cultura del mio paese perché tanto l'ha detto pubblicamente quindi lo posso ripetere io non capisco quello che fate però grazie per me è stato un successo enorme no però è è tristissimo è tristissimo che un assessore alla cultura di un paese di tremila abitanti in centro italia e in romagna ti dica non capisco quello che state facendo o non dicendo non dicendo non capiscono che state facendo per favore spiegatemelo perché ho bisogno di capire perché ho voglia di aiutarvi ci sono io non capisco cosa state facendo fate quel cacchio che volete io non mi mette il bastone tra le ruote bon lì grazie comunque chiudo cercato di spiegarglielo nel migliore dei modi anche se loro non vi chiedono una spiegazione cioè bisogna spiegarglielo punto trovate il modo le modalità e cercato di far capire qual è il grande lavoro che state facendo e soprattutto quant'è prezioso diciamo come ricaduta se non diretta ma in diretta su tutto su tutto il territorio e sui luoghi che voi avete deciso di somma che avete scelto comunque in bocca al lupo scusate dico non è neanche una domanda quindi sarò conciso è stato interessante che si è partita a parlare di questi vari progetti parlando molto dei confini burocratici che ci sono e anche se si vuole identitari e poi si è finiti a parlare del problema in questo momento del problema di rapportarsi con la burocrazia quindi quello è un tema molto interessante è un tema che ha bisogno di una riflessione però la cosa che alle volte manca e su questo anche su questo questo divario fra le entrare nella dimensione una dimensione politica vecchia passatemi il termine per una realtà nuova l'ammettere come ha detto non mi ricordo il tuo nome prima scusa come ha detto andrea mi chiamo andrea perfetto come ha detto andrea prima del rendersi conto che si è un'istituzione in questo caso però io direi che si è parte della cosa pubblica cioè voi con quello che fate siete comunque parte della cosa pubblica e alle volte come è stato detto forse nei dubbi di ilaria anche prima e che si fa fatica v volendo essere parte alla cosa pubblica a ad avere una risposta dal dalla cosa pubblica ad essere parte di questa non so se è chiaro questo ragionamento c'è questa risposta dire o sei dentro e io personalmente lo capisco io vengo dal veneto per me è la fabbrica del della sfiducia quindi cioè capisco completamente la sfiducia da parte delle persone a entrare in un posto e diventare parte di questo posto la cosa che mi viene da dire sul su quello che fate voi è che penso che la terra è di chi la lavora quindi voi siete in questa realtà e fate delle cose molto importanti e la cosa che forse può connettervi e l'idea di rete di cui si parlava prima e di soluzioni che vengono fatte come kitzbühel che veniva definita prima da nomino mi ricordi con robin day o comunque delle attività che possono essere presenti sul territorio sono importanti come anche la critica al fatto che magari si fa un manifesto per parlare con le persone del di rocca san casciano bisogna fare un manifesto che hanno compreso quella volta delle persone rocca san casciano un'altra volta si fa un'altra cosa che non c'entra con loro e non è importante che venga compreso comunque essere parte della rendersi conto di essere parte della cosa pubblica e voler avere un'interazione con questa è anche guardare un momento come questo a quello che fanno le altre realtà e prendere le soluzioni che quest'altra realtà hanno attuato stanno attuando per creare una specie di abbecedario delle soluzioni potrebbe essere qualcosa che supera questo problema del voler entrare all'interno della burocrazia o non voleva entrare all'interno della burocrazia per determinati ideali che si por vanno avanti e quindi penso che questa occasione sia molto bella anche per magari non se n'è parlato adesso in questo momento si è parlato più di dubbi però ci sono state anche tante diverse soluzioni colette che sono state presentate e che trovo molto importanti che sono necessarie per queste realtà per rendersi conto di essere dentro a questa cosa pubblica e di farne parte e alle volte avere anche delle difficoltà ma comunque di portare avanti un determinato tipo di riflessione io volevo solo interrompere per dire che non vorrei interrompere questo momento di scambio ma nel frattempo alle doveva essere le quattro e mezza ma per tutti i vari fusi orari locali e ci siamo spostati di mezz'ora ma sta per iniziare il workshop unico nella serie di alice guarnieri quindi chi si fosse già iscritto si può già accomodare nella loggia della fontana e se c'è anche qualcun altro non si fosse iscritto e le incuriosirebbe partecipare siete i benvenuti e detto ciò io li butto il microfono nella fossa allora madonna in questi termini esperienza abbiamo perso due ore e sono saltati fuori tanti di quegli argomenti said said che potremmo andare avanti appunto per sei edizioni quindi cosa vogliamo fare possono farvi farvi un invito un invito attenzione voi sapete che noi abbiamo da sei anni che facciamo questo festival che si chiama con una pistola e allora così potrebbe essere un'occasione di continuare questo dialogo se se vi va se ci siete è bello è aperto e gratuito e libero quest'anno andate di agosto diciotto diciannove venti agosto così continuiamo a habitat in un altro modo in un'altra forma se volete venire il campeggio gratuito potete rimanere tutti tre giorni e si continua a parlare di queste cose anche ci sono sempre tavole rotonde così con altre realtà un po' da tutta italia quindi farebbe molto piacere che ci foste così continuiamo a parlare di queste cose quindi applauso finale