quindi siamo contenti di poter riprendere l'attività proseguire anche un po' le discussioni che sono cominciate questa mattina con un taglio in più abbiamo parlato di comunità che ci sono che ci sono state abbiamo parlato di delle ragioni e degli ingredienti forse che mancano nell'ambito dei borghi a volte e adesso appunto per espandere questa narrazione continueremo con la torcia di fabio franchi che sarà la voce da la pacchia anche di la foresta di rovereto è uno spazio è un'accademia di comunità dove io avendo speso un po' di tempo tra trentino alto adige ho avuto modo insomma di di esplorare di vivere un arcobaleno abbastanza ampio anche di di offerte di regata ed ambiti e media anche molto diversi tra loro e vogliamo forse un po' conoscere l'esperienza il percorso della foresta per poi arrivare sempre con discussione la partecipazione di voi partecipanti che vi invitiamo e rinnoviamo essere libera è consigliata cercheremo di immaginare appunto quali possono essere anche delle traiettorie delle direttive e delle direzioni anzi per magari prendere degli esempi da un percorso come quello della foresta e avvicinarlo alla dimensione di cui stiamo parlando quindi grazie fabio ti lascio una parola grazie mille ciao ciao a tutte a tutti appunto io sono fabio fatto parte della foresta è però ti ho preparato una presentazione che vi inviterei a scaricare sul vostro cellulare e due rel da cui potete scaricare la presentazione e la foresta punto net slash plus punto pdf e per me è molto importante sempre poter accompagnare la presentazione della foresta con tutta una serie di immagini perché attraverso le immagini si capisce veramente bene che tipo di situazioni si vengono a creare all'interno di questo spazio protetto che ormai è in gestazione si sta sviluppando dal duemiladiciassette nel momento in cui insomma abbiamo iniziato tra diverse persone nel territorio di rovereto e della vallagarina che insomma la parte del trentino di rovereto ala non va prezzi pdf la foresta punto net slayer press punto pdf l'ho appena scaricato a me ci ho messo un po' a scaricarla quindi non lo so web a seul ebrei non ha con una samp n b r e s punto piper jules p p r e s palermo roma empoli savona mr trump elia per me ci siete più o meno siete riuscite comunque aspettando e allora io faccio parte della foresta fin dall'inizio e tanto per contestualizzare un po' questo progetto e io faccio parte anche di un collettivo di designer che si chiama brand new alps che ha iniziato a lavorare nel duemilasei e io le mie compagne abbiamo fondato abbiamo studiato tutte e due le università di bolzano e l'abbiamo fondato come parte della nostra tesi di laurea dopo la triennale a bolzano e dopodiché abbiamo continuato i nostri studi ci siamo lanciati nel mondo della ricerca anch'io mi sono lanciato nel mondo della ricerca ho iniziato un dottorato di ricerca in architettura e come parte pratica di questo dottorato che non sono mai riuscito a finire la parte pratica appunto prevedeva lo sviluppo di tutta una serie di progetti incentrati sui temi dei beni comuni dell'economia di comunità all'interno della vallagarina sono stati sviluppati tutta una serie di casi studio di cui la foresta poi è stato un po' il coronamento che è nato appunto dopo tutta una serie di piccoli progetti propedeutici allo sviluppo di questo progetto e appunto sulla prima slide vedete un po' il gruppo di foreste e foresti che stanno animando e lo spazio in questo periodo questa foto è una snapshot temporaneo la comunità di persone che abita e anima questo spazio è in costante cambiamento in costante divenire quindi foto fra due anni potrebbe essere molto differente le persone vanno e vengono alcune persone entrano in contatto quello foresta magari facendo un tirocinio facendo un progetto erasmus plus poi decidono di fermarsi di venire a vivere in vallagarina e diventare veramente parte a lungo termine di questo gruppo di persone altre persone invece partecipa in maniera più temporanea e poi dieci prima di proseguire il loro percorso di vita professionale in altre direzioni è la seconda slide vedete un po' dov'è localizzata la foresta allo spazio della foresta e l'ala nord della stazione dei treni di rovereto condividiamo l'ala nord con la polizia ferroviaria e con cui abbiamo intrecciato un ottimo rapporto di amicizia e mutuo scambio alcune sono in tempo è e appunto lo spazio è costituito da centocinquanta metri quadri diviso in circa quattro quattro sale e poi c'è tutta una parte della presentazione dedicata allo spazio come si è sviluppato questo spazio e da un piccolo giardino di un centinaio di metri quadri sul lato nord e sulla terza slide di tempo il contesto territoriale in quale si inserisce il progetto è appunto la vallagarina con rovereto che hanno sete di quaranta mila abitanti che è un po' il centro principale dove hanno sede la maggior parte delle istituzioni delle scuole e anche tutta l'offerta culturale bene o male si concentra a rovereto inizialmente nel duemilaquattordici quando siamo tornati a vivere in vallagarina e avevamo tanto voglia di animare il piccolo paese dove sono cresciuto che si chiama nomi e abbiamo trovato molte resistenze risponde io sono ancora un foresto io sono arrivato a nomi come uno dei primi migranti all'interesse del millenovecentonovanta dalla germania e sono ancora un foresta all'interno del paese che ho trovato forti resistenze che poi ci ha portato a sviluppare questo progetto e tutti gli altri progetti all'interno del progetto di ricerca e a rovereto e la foresta è un un community hub uno spazio condiviso o amministrato da una da una comunità comunque come dicevo eterogenea e mutevole di persone è una piattaforma che vorrebbe aiutare persone che vogliono sviluppare progetti volti alla trasformazione socio economica sociale e ambientale di questo territorio senza perdere di vista anche il contesto trans locale di cui facciamo parte e poi le domande che stanno alla base del progetto e che poi hanno hanno anche animato i primi incontri fra le persone che alla fine abbia deciso di creare uno spazio collettivo appunto sono queste che vedete come fare comunità oggi cosa vuol dire anche comunità e poi quali sono gli ingredienti di una comunità e poi quattro serie di aggettivi solidale e resiliente aperta creativa consapevole eccetera eccetera come rispondere alle conseguenze delle crisi sociali ambientali ed economiche in cui siamo immersi e come dove con chi iniziare quali strumenti e quali metodi ci servono e penso che il il focus sugli strumenti e le metodologie sia veramente una delle parti fondamentali della foresta e il come facciamo quello che vorremmo fare che secondo me è un aspetto molto importante come prendiamo le decisioni insieme come creare delle strutture che siano realmente orizzontali e come si dice empowering per le persone che ne fanno parte come creare un contesto non stigmatizzante nei confronti di persone che provengono da altri vissuti che non hanno il colore della pelle che ho io è che sono cresciuti magari in altri contesti socio-economici di questo pianeta come coinvolgere persone che sono marginalizzate sistematicamente e che soffrono i diversi tipi di disturbi e di problemi nella loro vita e ecco come sicuramente uno degli aspetti su cui abbiamo investito veramente tanto pensiero e ci siamo formati insomma soprattutto sul metodo della sociocrazia appunto come fare dell'assemblea in cui in due ore di tempo si riescono realmente prendere delle decisioni che siano collettive condivise e come si fa ad andare via da una riunione di due ore galvanizzata e energizzato piuttosto di dire che palle l'ennesima riunione del centro sociale non si è riusciti a gestire questa situazione la situazione è stata molto utilizzata da alcune persone a cui piace molto parlare come far parlare tutti come far coinvolgere tutti veramente e sulla quinta slide vedete un poi una foto dei primi incontri sono i primi incontri tra persone che abbiamo conosciuto in questi primi piccoli pilot che abbiamo sviluppato fra il duemilaquattordici e il duemiladiciassette un orto comunitario una falegnameria condivisa con dei richiedenti protezione internazionale un progetto in cui abbiamo sviluppato una piccola struttura modulare che è stata portata nella piana di gioia tauro a rosarno per farne un una piccola scuola insomma questi sono tutti complici piccoli progetti propedeutici allo sviluppo della foresta e questi primi incontri erano appunto condivisi con queste persone abbiamo incontrato semplicemente tornando in vallagarina e dicendo noi vogliamo investire i prossimi quaranta anni del nostro lavoro sullo sviluppo di nuovi beni comuni vallagarina e quindi sono persone che all'inizio provenivano dall'ambito dell'animazione culturale dalla cooperazione allo sviluppo del movimento ambientalista e in questa foto vedete già alcune persone che erano in formazione perché ben presto abbiamo iniziato a ospitare persone in tirocinio persone che facevano in erasmus plus un servizio civile durante questi primi incontri in cui siamo andati anche effettivamente a mappare fisicamente tutti gli spazi abbandonati di rovereto all'anno leggera giri in bici e non mettendo un piccolo pin su google map condivisa con i numeri di telefono andando a contattare uno a uno tutti i diversi proprietari di questi spazi sia privati che pubblici e appunto sia elaborata un po' questa visione di uno spazio condiviso co-progettato cogestito da una rete aperta e possibilmente eterogeneo di soggetti diversi un community hub la vocazione sociale culturale e ambientale un nuovo bene comune emergente punti tre ambiti culturale sociale ed ambientale spesso vengono trattati in maniera separata purtroppo anche dalla politica locale del comune di rovereto e secondo noi sono ambiti che dovrebbero essere messi in dialogo produttivo attraverso delle metodologie degli strumenti e dei linguaggi che provengono anche dal mondo dell'arte del design dell'architettura della progettazione partecipata e ho scritto emergente come bene comune emergente in corsivo perché ci tengo tanto a sottolineare il fatto che come prima parlavo del fatto della metodologia e i beni comuni non sono qualcosa che esiste ma è qualcosa che dev'essere costruito attraverso una pratica sociale relazionale quotidiana di cura collettiva di un bene che è condiviso da una comunità di persone che condividono anche un interesse specifico e quindi questo common inganno e l'atto del mettere in comune no che è una cosa che va ripetuta e va trasformato proprio in una pratica quotidiana fatti linguaggio italiano bene comune diverse da commons in inglese è un bene no e sembra qualcosa di materiale ma un campo piazza qualcosa di tangibile in realtà è questo in questi spazi condivisi come lo è anche la foresta sono il risultato di una pratica sociale comunicativa di cura reciproca punto quotidiana e poi ho avuto un po' di un po' di tag di temi che ho modi di fare o ambiti che ci interessavano inizialmente a convivio l'età ti piace fare le cose in maniera conviviale insieme mangiando passando anche dei bei momenti collettivi intergenerazionale interculturale inter tutto vuole essere questo spazio la questione della fiducia è l'atteggiamento della fiducia che da un una fiducia quasi quasi radicale nei confronti di tutte le persone che aprono la porta della foresta e tutti e tutte vengono accolti con lo stesso calore con lo stesso appunto modo responsabilizzante anche delle persona e questo abbiamo abbiamo visto che ha veramente avuto dei ho un riscontro veramente positivo e lavoriamo tanto con persone che soffrono di problemi di salute mentale e i feedback che riceviamo quotidianamente da queste persone che coinvolgiamo nei laboratori nelle attività che facciamo è veramente che la foresta è uno spazio in cui non ci si sente giudicati non si sente stigmatizzati uno spazio altro che non è il centro diurno del centro di salute mentale non è il serbo non sono questi spazi estremamente connotati non sono gli uffici del servizio politiche sociali uno spazio che sta anche al limite stazione dei treni porta che mette in connessione il territorio con con quello che sta oltre quindi c'è sempre questo effetto un po' straniante che sia un concerto che sono incontri che sia un workshop che teniamo all'interno di questo spazio siamo sul binario uno e sei treni che passano fuori e situazione strana particolare che viene anche molto apprezzata e infatti vedete nella slide otto nove gli spazi com'erano nel duemiladiciassette e appunto come dicevo prima ci eravamo messi a mappare tutti questi spazi abbandonati e in questa in questa fase sono apparsi questi adesivi su l'edificio con un numero di telefono di roma della società centostazioni che adesso non esiste più faceva parte della holding s affittasi andando sul sito web di centostazioni abbiamo scoperto che questi spazi potevano essere anche messi a disposizione di attività culturali sociali testuali parole scritte sul sito le stazioni costituiscono delle location privilegiate all'interno delle principali località delle vere e proprie accademie al centro della città è al servizio dei cittadini quindi appunto questi testi vengono scritti delle persone che si occupano di vision aziendale all'interno di questo mondo enorme che è fess che un mondo tortuoso e difficile con cui collaborare ma ci sono alcune persone che appunto si occupano di capire qual è la vision aziendale così cosa scriviamo su questo sito sono molto brave con le parole e quindi noi abbiamo detto va bene facciamo un'accademia facciamo un'accademia di comunità che li utilizziamo anche il linguaggio che era stato utilizzato da chi ha scritto questo testo in poco tempo con queste poche persone che avevamo radunato in questi primi incontri abbiamo scritto un progetto che è stato anche magari scritto in una maniera molto più elaborata dello stato in cui eravamo in quel momento io ho fatto il grafico anche nella vita e quindi voce sia messi a fare a impaginare un progetto con un po' di grafiche anche per far sembrare magari più ufficiale qualcosa che in realtà era ancora non è stato super embrionale e abbiamo avuto fortuna e abbiamo mandato questo progetto specificamente alle persone che si occupano di comunicazione all'interno di centri stazioni i quali poi hanno detto interessante questo progetto e lo hanno passato ai piani superiori e poi questa cosa in un modo o nell'altro si è concretizzata si sta concretizzando quindi fa parte della strategia adottata funzionato in quel momento abbiamo scoperto anche che il comune di rovereto aveva già in mente di ospitare tutta una serie di cooperative sociali all'interno di questo spazio che poi abbiamo occupato e con l'idea appunto di porre in questi locali che erano stati inutilizzati per una trentina d'anni appunto cooperative sociali per fare le loro attività questa cordata di quattro grosse cooperative sociali appunto le persone hanno litigato molto presto all'interno di questo gruppo è il progetto non si è mai concretizzato quindi da un lato il comune di rovereto si trovava con uno spazio per il quale aveva già preso degli accordi con feste insomma per piazzarci qualcosa dall'altro è arrivato questo progetto da parte di centostazioni mandato anche al comune di rovereto credito okay non siete riusciti a fare l'altro progetto qua c'è un gruppo di persone che vorrebbero utilizzare questo spazio e quindi in questo momento entrato diciamo in questo rapporto che noi abbiamo iniziato a instaurare con esse anche il comune di rovereto è sicuramente l'entrata in gioco di un'istituzione pubblica come un comune sicuramente è stata accolta con un grande e una buona dose di paura e scetticismo da parte delle persone che abbiamo iniziato a creare il gruppo della foresta e perché un po' c'era il timore che le nostre idee adesso ce li tolgono ce le rubano fanno un progetto loro utilizzando le nostre idee poi ci buttano fuori insomma questo atteggiamento di sfiducia nei confronti delle istituzioni pubbliche di estrema cautela insomma accompagnato sicuramente i primi anni del progetto questo ci ha portati anche a essere super professionali nei confronti dell'istituzione abbiamo partecipato sempre in massa agli incontri nessuno è mai andato come singolo soggetto all'incontro con l'assessore con il capufficio siamo sempre andati in un gruppo di almeno cinque o sei persone che fosse un gruppo diversificato in modo da far vedere che è appunto la nostra richiesta era anche condivisa da persone diverse che fanno parte dell' società di persone che vivono a rovereto abbiamo iniziato a fare incontri settimanali ovviamente lo spazio non c'era c'era appunto si stava concretizzando quest'idea che in futuro lo spazio ci sarebbe stato però sarebbe dovuto essere rinnovato sarebbe dovuto essere un grosso investimento anche economico per ristrutturarlo quindi e poi si è messo di mezzo anche ovviamente la pandemia e che ha rallentato tutto moltissimo però insomma per mantenere questo gruppo embrioni che si stava formando comunque affiatato e coeso abbiamo organizzato incontri settimanalmente trovandoci in diversi spazi proprio per elaborare questo progetto abbiamo anche invitato voi lo vedete sulla slide dodici tredici tutta una serie di gruppi di persone anche collettivi di design gruppi di studenti che abbiamo invitato a fare delle residenze in vallagarina per aiutarci a elaborare diversi aspetti di questo progetto fra cui basso a destra vedete anche il gruppo iren place che magari qualcuno di voi conosce un gruppo di grafici di londra e di cui fanno parte anche alcuni italiani nicola che nicola che motti sicuramente qualcuno di voi conosce qualcuno che ne fa parte e loro hanno sviluppato per esempio e la scritta la foresta che poi adesso è diventata un'insegna e ben presto abbiamo anche iniziato ad attivare un servizio civile erasmus plus diversi tirocini come già avevamo iniziato a fare questa immagine vedete un po' fast forward nel senso che qua lo spazio era già stato ristrutturato e reso disponibile però questo sicuramente ci ha aiutato fin da subito a evitare quella tendenza che spesso con nota questi gruppi che tendono a diventare un po' troppo localisti un po' no a dire che la dimensione locale più importante di quella internazionale e a portare tutta una serie di persone dal contesto internazionale dai dai nostri contatti con le scuole di design che avranno sviluppato negli anni a venire a rovereto ad aiutarci a creare questo progetto è noto che fin dall'inizio fosse una cosa che godeva anche di una buona prospettiva da parte di persone realmente foreste della foresta si chiama così perché c'è un triplice significato però quello più importante a cui teniamo maggiormente è quello proprio della donna foresta la forestiera chi viene da fuori spesso ti porta anche in una condizione di mettersi in questione non dio ma chi sono io è anche una persona che spesso porta dubbio porta incertezza no riporta anche forse una buona dose di pericolo o chi lo sa la foresta di sherwood era il luogo dove ci si ritirava per no pianificare nuovi attacchi nuove nuove incursioni quindi anche un luogo di dove si confabula no dove si creano nuovi nuovi progetti di sovversione poi nel duemiladiciotto e abbiamo avuto la possibilità da parte del comune di iniziare a utilizzare gli spazi della stazione anche se non erano ancora mai stati messi a norma quindi questo è stato un buon gesto di fiducia nei nostri confronti da parte dell'istituzione che ha detto l'impianto elettrico non è a norma ci sono ancora le vecchie turche l'acqua cioè non c'è però vi permettiamo di utilizzare questo spazio anche per organizzare degli eventi aperti al pubblico che è una cosa che solitamente non si fa abbiamo sicuramente avuto la fortuna all'interno del comune di rovereto di poter collaborare con alcune persone chiave che poi si sono rilevate delle persone chiave all'interno del contesto del comune come per esempio la persona che si occupava della contabilità che è una persona che ha lavorato per trenta anni e trentacinque anni nel comune di rovereto che quindi conosceva tutti e tutte servizio politiche sociali caputo il nostro partner istituzionale principale anche il servizio con maggiore potere che all'interno del quale girano i maggiori soldi all'interno del comune di rovereto e quindi questo contabile era una persona che prendeva il cellulare e il dialetto diceva agli assessori a chi di dovere al servizio tecnico i giovani che vuole fare un progetto e questo veramente ci ha aperto le porte non ci ha ci ha dato fiducia tantissimo questa persona insieme alla dirigente delle politiche sociali che avesse la dirigente delle politiche sociali della provincia la quale ha avuto uno slancio di nodi di proattività ha fatto un master in previsione sociale si è documentato sui nuovi strumenti giuridici che esistono a livello di co-progettazione ormai dal duemilanove dal duemiladieci diciassette e quindi ha voluto mettere in atto un vero e proprio procedimento di co-progettazione che fosse armato con tutti i crismi che ha creato anche una diciamo una corazza giuridica nei confronti di persone che magari dall'esterno dicevano ama perché quel gruppo di persone adesso al diritto di sviluppare un progetto del quegli spazi perché non io è stato fatto un avviso pubblico tutte le persone sono state invitate a partecipare è stato anche pubblicizzato molto questo avviso di co-progettazione e quindi hanno partecipato una quarantina di soggetti diversi tra cui anche grosse cooperative sociali che detengono un potere enorme all'interno del contesto delle politiche sociali in vallagarina qua vedete un po' di immagini insomma di attività ai laboratori che abbiamo organizzato in questa prima fase è appunto dal duemiladiciotto all'interno degli spazi ancora non ristrutturati dell'ala nord anche per capire come ci si sente dentro lo spazio così come come fare progettarlo standoci all'int eterno vivendolo quotidianamente cosa vuol dire fare un no una serata di cinema in stazione dei treni che arriveranno sono le persone che frequenterebbero questo spazio e questo ci ha veramente ha fatto feste concerti proiezioni cinematografiche laboratori di stampa chi più ne ha più ne metta insomma è dall'ottobre del duemiladiciotto nel marzo del duemiladiciannove perché abbiamo fatto questo procedimento di co-progettazione vedete appunto alcune immagini di questi quattro grossi laboratori che abbiamo fatto in cui abbiamo sviluppato appunto all'inizio abbiamo fatto un grosso laboratorio division quindi una giornata intera in cui si è creato questo sogno collettivo cosa succederà fra quando la foresta sarà attiva che aria tirerà quali saranno le persone che ci gireranno dentro che tipo di attività ci saranno e come si verrà accolti e abbiamo chiesto a tutte le persone che ami partecipato a sviluppare questa grossa mappa alla fine di ognuno di questi laboratori abbiamo creato una mappa condiviso in cui venivano concretizzate le diverse proposte le idee che erano uscite che veniva stampata anche immediatamente alla fine del laboratorio le persone se lo portavano a casa se lo sono presa sul frigo per avere una sorta di vi ricordo anche visivo di quello che si esprime sia discusso quindi visioning e le attività che succederebbero all'interno valori e governance sicuramente il modello di governance non è una cosa molto importante su cui abbiamo investito veramente tanto tempo le economie di comunità e quindi tutte quelle economie che dovrebbero sosta nere le attività e la vita all'interno di questo spazio quindi non solamente i bandi finanziamenti economici monetari ma anche l'economia che vengono messe in circolo a livello di tempo a livello di risorse che le persone hanno materiali e immateriali che siano quindi tutto quello che fa parte un po' di quello che vediamo come l'economia no parte sommersa dell'iceberg di cui la parte emersa l'economia capitalistica e la parte sommersa invece sono tutte quelle pratiche di scambio informale che effettivamente permettono il benessere di una società di una comunità in un luogo e poi la forma legale che è stato forse uno degli ambiti più ostici adesso al momento però ovviamente la foresta e perpetual beta non siamo mai alla versione definitiva è sempre tutto discutibile tutto apribile nella logica open source però insomma al momento la foresta è un'associazione di tipo misto quindi all'interno è una sorta di cappello giuridico che al suo interno raccoglie altre associazioni cooperative sociali gruppi informali e singole persone chiunque si può associare alla foresta si pagano dieci euro simbolici all'anno però e ci teniamo a mantenere separata la parte giuridica di riguardante l'associazione dalla parte che riguarda la partecipazione cioè per partecipare alla foresta tu non devi essere per forza una persona che sia associata invece essere associato non per forza vuol dire che tu puoi partecipare all'assemblea e votare magari imporre il tuo potere quindi la partecipazione è sicuramente soprattutto nei momenti assembleari che sono che avvengono ogni due settimane ogni due settimane il lunedì un'assemblea pubblica aperta le persone nuove che partecipano sono invitate a non intervenire a non partecipare al processo decisionale è facilitata con il metodo della sociocrazia sostanzialmente chi partecipa ha il diritto di prendere le decisioni per il futuro del progetto questo però non vuol dire per forza che devi essere socio della foresta devi aver partecipato alla fine di tutto questo si è creato questo progetto di cogestione che è stato consegnato nel marzo del duemiladiciannove che è stato valutato da una commissione mista composta dalle politiche sociali della provincia del comune da fesse dall'osservatorio nazionale del disagio nelle stazioni e la solidarietà che si chiama wendy di essere una rete di una ventina di help center sono alcuni help center molto grandi e nelle stazioni per esempio di roma termini reali novantacinque sono dei luoghi a bassa soglia dove sostanzialmente possono accedere le persone chi si trovi in una situazione di marginalità e che ovviamente vengono attratte dagli spazi come le stazioni e quindi questo progetto è stato valutato positivamente e si è creato un accordo di collaborazione della durata di tre anni rinnovabile fra l'associazione la foresta e la rete è in continuo divenire dell'associazione e il comune di rovereto sì ho dell'ala nord è dato in comodato d'uso gratuito da parte di feste ai comuni di rovereto per una durata di nove più nove anni solitamente quando questi spazi vengono dati in comodato d'uso gratuito ne sono veramente tanti milioni di metri quadri in tutta italia ovviamente gli spazi inutilizzati che hanno perso la loro funzione nel corso della storia solitamente appunto quando l'ente pubblico investe anche cifre considerevoli per rinnovare questi spazi per metterli a norma solitamente in comodato d'uso gratuito che sarebbe di norma di nove anni viene rinnovato per altri nove anni quelli con cui si guarda una prospettiva partita nel duemiladiciotto di diciotto anni alla fine dei quali è importante tenere a mente che questi spazi comunque rientreranno nella logica della proprietà privata di rassegne in questo caso quindi è uno spazio temporaneamente liberato all'interno del quale dicono delle logiche anticapitaliste ma alla fine comunque allo spazio privato che fa parte di una società molto grossa vedete alcune alcune slide punto come dicevo rispetto a come abbiamo bruciato anche tutta la parte di design di rinnovo degli spazi ovviamente sentiamo una forte responsabilità anche rispetto a come vengono spese le risorse pubbliche per questo progetto quindi abbiamo cercato di in collaborazione con il servizio tecnico del comune che si è dimostrato estremamente collaborativo nei nostri confronti anche parte del gruppo facevano alcuni architetti che sono stati attivamente coinvolti da parte del servizio tecnico in quanto consulente per lo sviluppo di questo progetto abbiamo cercato di mantenere i muri portanti non abbiamo fatto opere murarie molto impegnative l'impianto elettrico è stato fatto sopra traccia per risparmiare soldi il pavimento è stato fatto in maniera molto molto economica è però in tutto sono stati investiti comunque circa duecento mila euro per la ristrutturazione vedete alcune immagini di come lo spazio effettivamente è stato sventrato noi abbiamo spinto tanto perché venissero mantenute sulle vecchie piastrelle però hanno voluto togliere assolutamente non li non siamo riusciti a fermarli e poi vedete un po' di immagini dello spazio come è stato consegnato sostanzialmente un involucro senza arredi però funzionante con tutti gli impianti a norma con un accordo con il servizio tecnico di ricevere circa trenta mila euro che diventeranno quarantacinque mila euro per fare tutto l'allestimento interno in autocostruzione e in autonomia soprattutto quindi senza siamo riusciti grazie ai contabili delle politiche sociali ad avere questi soldi a disposizione da poter spendere con totale libertà semplicemente basandoci su una lista di cose che ci servivano che è stata consegnata e che poi è stata approvata e noi abbiamo potuto comprare i soldi sono stati versati sul conto abbiamo potuto comprare le attrezzature il forno e proiettore l'impianto audio e tutte queste cose qua e questo ovviamente ha portato da un lato un grande risparmio per il comune perché ovviamente tutto il lavoro di costruzione degli arredi di approvvigionamento anche delle attrezzature eccetera è stato fatto da parte nostra attraverso il lavoro volontario non retribuito e dall'altro però anche permesso al al comune insomma di di non creare uno spazio che fosse sovradimensionato per l'utilizzo che se ne facevano spesso si vedono degli spazi che hanno un impianto audio della madonna no assume poi non vengono utilizzate magari è una cosa troppo troppo grossa per l'uso che se ne fa progettando questo progetto dall'interno degli spazi insomma abbiamo avuto modo di veramente customizzare anche l'allestimento interno per farla esattamente calato sulle attività che che volevamo fare quindi qua vedete un po' di immagini dell'allestimento collettivo e degli scaffali abbiamo comprato legname sono stati costruiti tutti questi arredi in diverse sessioni di lavoro mi ha fatto delle settimane di lavoro collaborativo e quindi questo è anche importante per noi che lo spazio della foresta si è anche in continuo divenire no e magari arrivi foresta un giorno e arrivi mesi dopo ed è cambiata un pochino per dare anche l'idea che non fosse una cosa già fatta e finita completa disegnata perfettamente avremmo potuto sicuramente coinvolgere no un collettivo di designer che so che sarebbe venuta ci avrebbe costretto tutti gli arredi abbiamo preferito non farlo mi ha preferito farlo così l'autonomia in costruzione anche se magari non siamo super lanciati su quell'ambito del design e quindi poi quasi la slide ventisei vedete i diversi spazi c'è l'ingresso con questa piccola tribuna e uno scaffale che viene dedicato a un free shop di abiti usati dove le persone possono portare prendere i vestiti come quando vogliono uno spazio co-working dei tavoli ribaltabili che si può anche adattare la stamperia con una risograph dent la cucina che sicuramente il cuore pulsante della foresta perché permette l'organizzazione di tutta una serie di attività anche di associazioni esterne che vengono e ci chiedono l'utilizzo della cucina per fare i loro eventi per fare delle presentazioni eccetera eccetera e poi lo spazio eventi dove organizziamo conferenze laboratori concerti rappresentazioni teatrali e quant'altro c'è questo giardino di un centinaio di metri quadri come dicevo poco possiamo utilizzare leslie che riguarda la dimensione trans locale e quindi che fa vedere un po' alla rete internazionale e nazionale di progetti di attività con cui siamo qui siamo in rete e dove c'è effettivamente uno scambio di risorse di no di persone che vengono a visitarci e che noi andiamo a visitare e quindi questa è la prima parte della presentazione la seconda parte è un po' una carrellata che fa vedere un po' i maggiori progetti che sono attivi all'interno della foresta però vorrei fare una piccola pausa perché non vorrei parlare tutto il tempo io quindi se ci sono delle domande da parte vostra delle curiosità delle cose che non avete capito di questo iter che ho cercato di compensare più possibile ma anche ovviamente immaginate voi in sei anni sono successe veramente tante cose è un po' difficile anche raccontarle in maniera molto precisa qualcuno già caro ciao grazie per la tua presentazione è bello sentire una volta la storia da capo perché chiaramente stanno in alto adige la foresta è sempre presente a sentire dalla nascita alla destra è molto bello mi chiedevo in particolare sulle questioni del prof asse decisionale da una parte mi interessa molto la questione del come fate in modo che tutti riescano a parlare all'interno di assemblea c'è una questione che ultimamente ricorre molto essere molto interessata a sapere come fate a gestire questa cosa e poi non ho ben capito la questione decisionale non basta essere soci per decidere non va i nuovi arrivati sono pregati di non partecipare a decisioni quindi mi chiedevo qual è lo scatto lo step che ti fa partecipare al processo decisionale ma è la prima domanda ti rispondo dicendo che ci siamo formati abbiamo visto abbiamo partecipato tante assemblee i diversi spazi abbiamo capito alcune criticità e abbiamo ho visto alcune assemblee che funzionavano molto bene e ci siamo formati nell'ambito della sociocrazia quindi abbiamo invitato un esperto che ci ha fatto un laboratorio di due giorni in cui alcune persone del gruppo si sono formati in questo ambito è sostanzialmente funziona così che qualche giorno prima dell'assemblea in realtà nella settimana che precede l'assemblea viene condiviso un documento con un ordine del giorno tutte le persone sono invitate a scrivere dei punti discutere e ad assegnare anche un grado di urgenza a ognuno dei punti più o meno calcolando quanto tempo vorrebbero occupare all'interno dell'assemblea una cosa che si risolve in un quarto d'ora è una cosa che si risolve solamente in cinque minuti è la terza informazione che viene richiesta per ognuno di questi punti e se è semplicemente un riportare vi racconto una cosa esplorare e decidere no spesso le persone le questioni più complesse hanno tutti e tre questi punti ovviamente richiedono più tempo finiti i minuti insomma in cui la discussione si sarebbe dovuta sviluppare in venti minuti si dice che questa questione è stata risolta adesso in questi venti minuti oppure abbiamo bisogno di continuare abbiamo bisogno di rimandare alla prossima assemblea è il processo decisionale collettivo funziona così che tutte le persone sono invitate funziona giri di parola sostanzialmente una specie di tokyo mystic no che tiene nella mano chi ce l'ha parla e chi non ce l'ha non non può parlare però lo puoi richiedere e quindi tutte le persone sono invitate a parlare si fanno dei giri le la persona che porta il punto in assemblea lo espone c'è un giro di qui si chiedono dei chiarimenti magari delle cose che non sono state capite e poi effettivamente se il punto che è stato portato richiede una decisione per esempio ci hanno chiesto di collaborare a questo progetto lo vogliamo fare o no di ognuno di nuovo si esprime se ci sono delle situazioni estremamente conflittuale conflitto e conflittuali e crimini non vengono risolte in poco tempo si può sempre cercare di rimandarle alla prossima assemblea oppure di creare uno spazio altro che non sia la l'assemblea per cercare di risolvere attraverso un gruppo di lavoro che magari si crea temporaneamente poi si scioglie e finora situazioni conflittuali molto peso e non si sono create anche perché siamo cresciuti un po' una cultura a conflittuale che un po' paura del conflitto non dire le cose esattamente come stanno però poi si vede che spesso queste situazioni si risolvono anche in altri spazi che appunto non sono quelli della dell'assemblea ma sono magari sono belle chiacchierate che si fanno in maniera più casuale secondo me è questo questa molteplicità di modi di comunicare tra le persone che fanno parte del progetto che sia l'assemblea o la chiacchiera durante il caffè fanno tutte parte del processo decisionale non c'è assolutamente la seconda domanda è sostanzialmente tu puoi al processo decisionale una volta partecipata assemblea se viene per tre volte di seguito vuol dire che un paio fare il progetto e poi puoi iniziare a parlare e a partecipare e poi se non partecipi per tutta una serie di assemblee ovviamente ti viene tolto questo diritto di acquisirlo c'è qualcun altro che vuole fare allora allora volevo chiedere io mi sono persa un pezzo sulla parte dell'acquisizione di finanziamenti per la ristrutturazione mi sono persa un pezzo l'avete acquisiti tramite bandi no allora spiego un attimo la struttura economica che perché sempre molto importante parlare di soldi no no perché diciamo che le idee viaggiano quindi volevamo prendere certo allora il comune di rovereto all'interno dell'accordo di collaborazione si è assunto tutti gli oneri riguardanti la ristrutturazione quindi questi sono fondi che sono stati investiti da parte del comune il comune di rovereto sostieni il progetto con l'accordo di collaborazione venticinque mila euro all'anno che vanno a coprire i costi di gestione ordinaria dello spazio e l'apertura di trenta ore che è regolata dall'accordo di collaborazione trenta ore settimanali quindi noi abbiamo un orario di apertura dalle nove alle dodici e dalle quattordici alle diciassette lunedì al venerdì più spesso si fanno eventi il fine settimana o la sera eccetera eccetera quelli sono ben più di trenta ore di apertura che facciamo solitamente però chiudiamo tutto agosto quindi si compensa e quest'anno questo finanziamento è aumentato a trentacinque mila euro e presumibilmente l'anno prossimo aumenterà a sessantacinque mila euro e diecimila euro in più rispetto all'accordo di collaborazione perché ci è stato chiesto di sviluppare alcuni progetti pilota sperimentali per cercare di coinvolgere nuove generazioni giovani di età superiori all'interno dell'attività della foresta quindi creando nuovi formati proprio per cercare di coinvolgere queste persone a rovereto al momento il tema delle baby gang è estremamente sentito a livello politico a livello materiale pratico non esiste ovviamente perché rovereto un contesto estremamente privilegiato benestante dove ci sono quindici i senza fissa dimora e mi ricordo bene ben organizzato molto felice è però a livello politico è una cosa che tira tanto no e quindi il comune ci ha chiesto di sviluppare questi progetti per andare a intercettare nessuno di noi è un youtuber che è una persona che fa educativa di strada abbiamo cercato di sviluppare dei nuovi contesti dei nuovi formati che vanno dal videogame collettivo con piviale a tutta una serie di attività a tema sessuale sessuale omosessuale insomma e dov'è quindi trentacinque mila euro quest'anno l'anno prossimo sempre nell'ottica di lavorare per il coinvolgimento di persone giovani e il comune metterà a disposizione altri trenta mila euro per assumere una persona che faccia questo lavoro di educativa di strano probabilmente presumibilmente saranno due persone che lavoreranno time e quello sarà l'unico contratto che effettivamente esiste tutte le altre persone lavorano freelance io ho una partita iva come molte altre persone all'interno della foresta e i venticinque mila euro oltre a pagare tutte le spese del commercialista dell'assicurazione di piccole riparazioni di cui abbiamo bisogno i piccoli acquisti eccetera eccetera tutto quello che rimane alla fine dell'anno viene diviso in parti uguali da quello che chiamiamo il gruppo di mantenimento al meglio che siano cinque persone che stanno lì ciechi sono persone che hanno la foresta del sangue che fanno parte del gruppo principale e che dicono io mi impegno per fare anche tutti quei lavori che nessuno vuole mai fare è scrivere bandi dare cose in pasto ai social media e tutte queste cose qua non sono sempre una rottura enorme di coglioni ma che ovviamente vanno fatte per fare questo progetto mi domandavo considerando che per me ostacolo tra virgolette tra l'altro diventa abbastanza complicato anche studiando queste cose quanto pensi che abbia impattato fatto che le varie amministrazioni corso degli anni sono state molto mi hanno lasciato molto fare ecco mettiamola così viene appoggiato quanto pensi che abbia impattato e quanto penso invece che possa impattare su altri in realtà non avere un'amministrazione pochissimo no come detto all'inizio noi siamo partiti con questa collaborazione coi comuni di rovereto con estremo paura no adesso io penso che dei progetti realmente trasformativi non possano fare senza un'amministrazione comunale locale e che sia abbinata speriamo illuminata però il fatto che la foresta da esso esista è dato da un allineamento degli astri che ovviamente si presenta in poche altre realtà appunto la presenza di questo contabile che prima di andare in pensione ha detto questa cosa la voglio portare a casa il fatto che la dirigente il dirigente alle politiche sociali avesse voluto fare questa co-progettazione per tutelarsi da un punto di vista giuridico anche se tutti questi elementi qua sono dati un po' dal caso no siamo trovati per fortuna a collaborare con delle persone che ci hanno dato tantissima fiducia anche come è stata creata questa co-progettazione c'è stata lasciata mano libera abbiamo lavorato insieme euricse che l'istituto di ricerca sulle sulle cooperative sociali che stai da trento e che ha che ha dato il benestare flaviano zandonai che faceva parte di euricse ha partecipato alla definizione dei contenuti e delle metodologie utilizzate all'interno dei laboratori della co-progettazione però poi si è si è distanziato lui ha fatto semplicemente dato il suo placet questa cosa funziona e questo ha aumentato il grado di fiducia anche da fare dell'istituzione nei nostri confronti i politici locali si sono tenuti ben alla larga dal progetto non è che ovviamente arrivata la giornalista della rai a un certo punto fare un servizio così l'assessore viene si fa vedere e va benissimo così bisogno di quello spazio per il suo lavoro e va benissimo però nella gestione quotidiana noi abbiamo semplicemente avuto sempre a che fare con quadri intermedi non abbiamo mai con il dirigente con il capoufficio con gli assistenti sociali che erano stati delegati a seguire il progetto della foresta ma mai con l'assessore e per fortuna l'assessore si è tenuto alla larga dal progetto e quindi per venire alla seconda domanda è molto più difficile nel momento in cui non è un'amministrazione comunale che sto dalla tua che crede nelle tue idee che ti dà fiducia che dice sono giovani però sanno fare delle cose noi non ci saremmo mai aspettati questa cosa noi eravamo partiti per la direzione ma ce lo cerchiamo noi lo spazio e lo facciamo anche in spazi privati che magari ce lo danno così però il progetto sarebbe stata una cosa completamente diversa e ovviamente anche l'aver a che fare con jess sì che è mostro come come organizzazione però è abbiamo notato un genuino interesse nei confronti di quello che succede alla foresta perché ovviamente come detto i metri quadri di spazio inutilizzato storie esattamente sono state ho presente lo zac ma non ho mai parlato con continui da parte dell'amministrazione a ivrea acquistare la realtà tipo nostra alimentazione buttarvi bellamente fuori le attività riabilitazione in questo caso magari fosse il la divisione politiche sociali di hash con cui noi siamo in buon contatto potrebbero essere portati a effettivamente lavorare sul rapporto con il comune per dire no per noi questa è una cosa importante che sta succedendo a un caso studio e quindi se possiamo essere anche d'aiuto in questo caso ben volentieri creiamo delle connessioni è un progetto molto simile peraltro a quello che stiamo facendo la foresta no e tra l'altro è arrotolata però in uno spazio estremamente interessante l'atrio della stazione con tutti questi diversi spazi è molto bello binario novantacinque di roma però il loro compleanno molto più impatto sociale cioè probabilmente al comune serve anche perché colma un gap insomma però però hai ragione anche anche a binario novantacinque siamo alessandro radicchi che gestisce binario novantacinque è stata la nostra persona di riferimento a roma per tutto quello che riguardava il lavoro di pierre con quindi senza di lui anche tutto quel lavoro lì di comunicazione con il sarebbe stato estremamente difficile lui ha un interesse ovviamente per lui è anche importante vedere che cosa si sta facendo rovereto ma lo stai utilizzando per fare un caso per binario novantacinque mentalmente però una situazione talmente complessa dal punto di vista sociale quella di roma può seminare novantacinque che ha strutturato un po' passami il termine assistenza il comune non avrebbe modo di gestire tutte le diciamo che in realtà è utile alla causa e facciamo questo momento non ostacola perché in realtà sfrutta comunque le attività che viene fatta da binario novantacinque e problematico la situazione attuale di binario novantacinque perché dal comune o comunque vabè è arrivata la richiesta che di permettere a non so quante persone al giorno di potersi fare la doccia all'interno di binario novantacinque e binario novantacinque non è nato primariamente come sempre con tantissime docce hanno un paio di docce n due lavatrici facevano tantissime attività laboratoriali e queste richieste che arrivano dall'alto la sofferenza vanno sopperendo alle lacune della carica usati della caritas a termine diciamo che il comune non ostacola perché in realtà probabilmente funzionale oltre che è un processo estremamente interessante transnazionali nel nostro caso e a ottobre ci sono le elezioni provinciali l'attuale sindaco ha deciso di candidarsi al ruolo di presidente della provincia che probabilmente non andrà a buon fine ma questo vuol dire che ci saranno le elezioni comunali a maggio e quindi noi tutti guardiamo con molta ansia anche questo momento perché cambiano gli assessori se un giorno editori ma se un giorno decidessero di non pagarci più le utenze nello spazio ci trovassimo pagare bollette per migliaia di euro ovviamente sarebbe molto diversa dalla gestione dello spazio c'è anthony già e io volevo chiedere se avete immagino di sì sistemi di monitoraggio e misurazione dell'impatto dei progetti quali sono i criteri d'impatto approfondite sul territorio quali sono le linee come fate a tracciare anche su periodi medio-lunghi la bontà del progetto è un tema complicato inizialmente l'accordo di collaborazione prevedeva che noi utilizzassimo un sistema informatico delle politiche sociali per la misurazione dell'impatto si chiama giusy the wiz un sistema informatico e che è stato voluto dalla precedente dirigente delle politiche sociali ma che purtroppo nel momento in cui lei è diventata la referente delle politiche sociali della provincia non è mai entrato in funzione questo sistema quindi sostanzialmente al giorno d'oggi non ci viene richiesto di misurare l'impatto con degli indicatori precisi quantitativi di quello che la foresta sta facendo immagino che sarebbe anche un lavoro molto grosso che andrebbe a impattare pesantemente anche sull'attività della gestione dello spazio che già si appoggia su una quantità di lavoro volontario non retribuito che molto consistente se ci venisse richiesto anche di implementare un sistema di monitoraggio e valutazione dell'impatto complesso con dei focus group con delle interviste con il conteggio di tutte le persone che partecipano agli eventi per avere un numero preciso di persone che attraversano lo spazio questo sarebbe impatterebbe parecchio sulla gestione dello spazio per fortuna quindi al momento noi non siamo tenuti a farlo recentemente abbiamo vinto un progetto europeo molto grosso che inizierà a marzo dell'anno prossimo e in quel contesto lì sicuramente richiesto un sistema di valutazione dell'impatto molto più elaborato dai quali però si occupa un'istituzione come l'università di trento quindi c'è un partner del progetto che si occupa specificamente della misurazione del l'impatto di quel progetto lì quello che noi facciamo è un la valutazione dell'impatto che più informale che si basa su delle chiacchiere su degli scambi con le persone che partecipano agli eventi che si basa sul vedere se alcune persone che partecipano a un tipo di evento magari iniziano a partecipare anche ad altri eventi che vengono offerte altre attività c'è un gruppo di persone abbastanza nutrito insomma che vive lo spazio quotidianamente quindi questo ci permette comunque di avere sott'occhio bene o male se il progetto se il progetto della foresta sta effettivamente funzionando come ci immaginavamo o no e quindi questo poi ti permette anche di creare delle risposte a livello pratico perché ciao tutti rispetto alla discussione di stamattina che non so se eseguite in cui si parlava del tè della problematica che i luoghi limitrofi o comunque più isolati c'è il problema del diciamo del della mancanza delle istituzioni in cui l'individualità dell'economia che ci sono fanno sì che i posti rimangano isolati perché non c'è un intervento delle istituzioni per aiutare a far tornare gli individui ma ci sono soltanto delle economie personali che decidono quello che succede paese l'esempio che stai portando invece un esempio come veniva discusso prima in cui ci sono c'è un'amministrazione pubblica che aiuta e facilita questa diciamo la creazione di una comunità è appunto su questa dubbia del fatto che nel momento in cui l'amministrazione pubblica cambia la propria idea e decide che ipoteticamente non vuole più seguire un progetto come questo allora una comunità deve sì che si è creata deve affrontare uno scoglio che può essere anche insormontabile in alcuni come anche stavate parlando prima ora un po' mi allora un po' mi chiedo c'è quello che la cosa che stai presentando tu l'esperienza della foresta comunque contiene un sacco di riflessioni e di progettazione che può essere utile a tutti coloro che sono interessati a creare delle comunità in in in delle città che anche in dei paesi però il dubbio che mi viene è che non esiste come esiste solo la versione beta di questa riflessione no anche quello che sta venendo fatto all'interno di questa offerta se questa riflessione su come riuscire a a creare delle comunità che lavora in uno dei posti che possono essere sia una città che è un paese per avere un progetto duraturo sono sempre dettate da determinati tipi di umori che siano umori economici o che siano umori politici è so che non sta arrivando da nessuna parte con questa riflessione però c'è l'esperienza che avete portato che che che della foresta comunque fa vedere come se ci sono delle delle degli umori politici favorevoli questa cosa può andare avanti l'esperienza portata sullo spopolamento dei borghi in emilia fa vedere come se non ci sono aiuti da parte del dell'amministrazione pubblica e questa cosa non può andare avanti e quindi è tutto il giorno che mi domando dove sta l'equilibrio dov'è la leva che fa sì che questa cosa c'è che non ci sia perché ho visto tante volte io vengo da un il territorio attorno al veneziano veneto in generale e là ci si è trovati ad avere amministrazioni pubbliche che a un certo punto tagliano le gambe a progetti che vanno avanti anche da vent'anni allora mi domando io ogni volta che mi mette in bocca le parola la parola comunità o la bellezza c'è la vita e anche di poter creare degli spazi così anche devo essere bisogna essere consapevoli del fatto che genova non essere l'ideale ma è anche l'umore economico l'umore politico che detta questa la riuscita o meno di questo progetto e poi è molto difficile no certo però fa parte fa parte del parte della sfida no che decidi di intraprendere in quel momento no e il fatto di pensare io lo penso costantemente che è un progetto temporaneo è qualcosa che esiste adesso ma chissà fra cinque anni cosa ne sarà ovviamente adesso aver vinto un progetto europeo ci permette di guardare con una certa fiducia anche sui prossimi cinque barra otto anni probabilmente ma comunque un rispetto ai quarant'anni di cui parlavo prima mi vien da dire che sono dei progetti che nascono hanno una loro esistenza più o meno lunga data dai fattori che hai descritto tu e poi cessano di esistere o no come come tutti su tutto prima o poi poi smette di esistere ma probabilmente altre iniziative hanno imparato qualcosa da questi altri progetti vi portano avanti un discorso no lo vedo come una cosa che si sviluppa continuamente macchia di leopardo in continuo movimento la creazione di questi spazi autonomi temporanei però c'è la dimensione della temporaneità e di che cosa fai col tempo che hai a disposizione e quali strategie mette in atto nel momento in cui l'ambiente l'humus favorevole il terreno fertile per attraversare dei periodi di infertilità e di difficoltà futuri che no uno spostamento a destra che probabilmente impatterà anche sulla dimensione piccola e felice di rovereto insomma contiamo con con periodi più bui e difficili nel futuro e quindi sembra la domanda che cosa mettiamo in atto e la domanda rispetto ai sistemi di impatto di valutazione di quello che stiamo facendo è sicuramente rilevante dentro questo contesto nel momento in cui tu riesci a dimostrare che il progetto hai sviluppato ha creato cambiamento su tutti questi diversi fronti investendo ovviamente ingenti quantità di energie e di tempo per effettivamente fare questa valutazione d'impatto questo poi ti permette di avere uno strumento che dice anche all'amministrazione della lega guarda che noi abbiamo coinvolto toto giovani e anche la lega sa che è importante coinvolgere i giovani quindi è importante anche secondo me va bè si parla di strategie no come dicevo prima è andare agli incontri in comune anche con un'amministrazione sfavorevole in massa no e far vedere questa presenza quante persone sono venute da noi ha detto ama io avevo questo progetto bellissimo sono andato dall'assessore e non mi ha cagato di striscio perché non te perché l'assessore non vede di fronte a sé un progetto che ha richiesto da una massa di persone ma sono tutte delle strategie delle piccole strategie che mette in atto per raggiungere il tuo scopo però ci possono essere anche adottato questa strategia quale abbiamo imparato da santiago si richieda che è un architetto anarchico che sta siviglia e che fa esattamente questo per realizzare i suoi progetti lui va agli incontri con il sindaco portando tutti i suoi amici lui non parla mai e lascia parlare tutti gli altri questa è una cosa che noi abbiamo imparato e adottato e applicato in quel contesto lai ha funzionato quindi sicuramente si può parlare di alcune strategie che puoi incollare no ovviamente adattandole sempre il contesto particolare con cui ti trovi a lavorare e altre cose che sono invece date dal nove al caso dal vento politico che tirano e con cui non puoi fare carta e i conti non puoi prevedere però puoi mettere in atto delle strategie che ti fortificano adesso ciao sto inviata questa poi è stato un tocca sana per bambini tramonti che poi magari ne parleremo formalmente davanti alla pillola ma io sono anche uno di habitat sono stato abbastanza colpito dalla questione delle metodologie consensuali c'è una cosa che in italia non è che vada molto diciamo e sono state proprio hai già risposto a questa domanda infatti con la domanda alla prima domanda però ero molto colpito anche dalla pratica sociale di cura collettiva se sono cosciente che il progetto habitat è il progetto della foresta sono abbastanza scollegati in parte ma molto collegati in atti ma ero curioso di chiederti anche a livello pratico delle metodologie più a base di consenso che un cuore hai già risposto in parte proprio questa pratica di cura collettiva scegli ne è già parlato in realtà però arch è proprio all'interno del gruppo come che sono le dinamiche ma è una cosa che mi sono dimenticato di dire prima e che ogni anno organizziamo un ritiro di due o tre giorni in cui prendiamo in affitto ci facciamo prestare una casa una baita degli alpini che sta in una valle che non sia rovereto insomma è dove passiamo due giorni tre giorni molto intensi in cui cerchiamo di affrontare tutti quei discorsi per i quali non c'è mai tempo durante le assemblee magari sono discorsi più a questioni più più più radicate nodi che li avrebbero più tempo bisogno di più tempo per essere snocciolate affrontate nella maniera giusta però durante questi ritiri ci sono anche sempre dei momenti di conviviali età a cui teniamo tantissimo e di svago collettivo e di costruzione attiva di amicizie voglio dire no e alcune persone definiscono la foresta come una famiglia per me non piace tanto come termine però ovviamente tutte le connotazioni l'italia alla famiglia però anche come qualcosa di chiuso no come faccio io far parte della tua famiglia se non ho se non se non sono tuo parente invece l'amore è però questo spesso questa questa idea di famiglia viene viene associata alla foresta da parte di persone che sono state sistematicamente stigmatizzata escluse nella loro vita precedente prima di trovare la foresta e quindi trovano dentro quel contesto di un contesto estremamente accogliente e caloroso che come dicevo prima da fiducia anche delle persone che entrano in uno stato di visibile alterazione all'interno dello stand dello spazio è sicuramente appunto come ho detto prima questa parte della convivialità è molto importante noi cuciniamo insieme ogni giorno ci sono diverse persone tutte del servizio civile che si offrono volentieri ad amministrare la cucina e lo vedono anche spesso come un loro spazio per sviluppare delle loro progettualità cerchiamo di passare anche dei momenti che non siano solamente lavoro insieme però poi ovviamente ognuno ha le sue vite la sua vita personale di famiglia eccetera e quindi dev'essere tutto molto ben pianificato e strutturato nel tempo tutta questa parte anche di costruzione dell'amicizia fra di noi e poi come la domanda è come non sembrare un gruppo troppo coeso troppo chiuso no anche al da parte di chi invece si vorrebbe affacciare a questo contestano e però ci sono delle domande sia super valide però in continua ridefinizione no di come di come mantenere questa apertura effettivamente un'apertura non non solamente un'apertura di facciata che sia qualcosa di veramente sentito da parte delle persone però poi ovviamente ognuno spetta la decisione di come faccia varcare quella soglia non come faccio ad aprire la porta come faccio a chiedere di che cosa si tratta questo progetto e di capire come io posso trovare una mia dimensione mia posizione dentro questa collettività mi serve sicuramente uno spirito no sicuramente tutte le persone che si sono affacciate al progetto della foresta che fosse un gruppo di persone interessate l'open software che voleva fare dell'attività in quell'ambito a persone stigmatizzate seguito dal centro di salute mentale che partecipano delle attività serve una buona dose di proattività e di spirito di intrapresa per per fare questo piccolo passo potremmo naturalmente investire molte più energie outreach nell'andare a prendere le persone e portarle dentro nello spazio però sicuramente serve magari un procedimento mentale da parte delle persone che decidono di farne parte che poi ovviamente crea quel quella carica energetica che permette loro di partecipare con entusiasmo e presente insomma molte persone si sono affacciate e poi si sono allontanate perché hanno scoperto che quello cui contesto non faceva per loro ma come come naturale che sia grazie noi siamo quei tempi ma siamo abbastanza giusti nel senso che ove mi piacerebbe moltissimo andare avanti e anzi penso che ci sia proprio tutti gli strumenti per però forse possiamo fare un po' di conclusione se non ci sono ancora altri interventi imminenti così da lasciare poi il prossimo appuntamento iniziare sì io come la seconda parte della presentazione sarebbe stato appunto questa carrellata dei diversi progetti che però trovate ovviamente sul sito nella foresta nella foresta punto net è un sito abbastanza recente è quindi vi invito a dare un'occhiata e vedete tutte quelle immagini di situazioni appunto e vi fate un'idea anche molto più concreta di quello che vuol dire la foresta nella pratica e non solamente nella teoria nel percorso giuridico e organizzativo che abbiamo fatto e quindi vi eviterei questa parte arriviamo ad una conclusione bene noi invito che c'è personalmente dicendo punto avendo avuto la possibilità di partecipare a diversi progetti e conoscendo alcune persone che li hanno penalizzati anche nel contesto della foresta è davvero un invito a passare a leggere infatti c'è per mettere un po il cappello di prefissata la mia lettura anche un po' le ragioni del coinvolgimento della foresta come contributi all'interno della nostra rassegna è proprio appunto questo enorme scibile di cui ci hai parlato dove abbiamo potuto anche visualizzare che per attivare progetti in realtà come la foresta dovunque essi vogliono essere è necessario un range di attitudini di approcci che vanno dal dialogo amministrativo dell'autofinanziamento dalla progettazione e in questo caso anche le pratiche del design le culture aperte siano esse artistiche o pratiche come ad esempio le open call source magari legate al mondo del publishing dell'informatica quindi insomma vorrei andare tantissimo avanti ma davvero vorrei anzi quasi lasciarci un amo e include tutte le persone che hanno partecipato perché appunto che si parli di borgo o di città è necessario un grande ricettario di cui tu oggi c'è un po' elencato alcuni possibili elementi e equivoco ci invita o magari a trovare nel tempo i modi gli spazi per chi vorrà sia tramite un po' i supporti e i media che esistono e esisteranno legati ad abitare che in altri futuri incontri sarebbe molto bello grazie fabio grazie grazie grazie per l'attenzione uso