ok molto bene
direi che abbiamo questa nuova veste per l'ultimo tool
di abitare nel festival abitare che ci ha portato in un percorso nomade tra rocca san casciano tredozio e portico di romagna e ci ha permesso di mescolare voci storie esperienze suoni e un
e cercare una sorta di ricetta di mix per un qualcosa che stiamo ancora cercando di capire ma che forse il
la necessità il bisogno il desiderio di trovare delle nuove vite nuove letture per i posti dove vorremmo vogliamo vivere come questo
è
il percorso è stato molto lungo molto intenso c'è stata veramente tanto ma è stato anche fondamentale è bellissimo potersi connettere a persone progetti
che sono parte sono dallo stesso lato della barricata insomma diciamo così se si può dire questo microfono
è un
un qualcosa anche qua che non riesco forse ora teorizzare ma è un un percorso una serie di percorsi di connessioni umane che adesso punto anche da spettatore mi viene dire
chi è stato veramente prezioso anche per me proprio per la possibilità di vedere chi c'è dietro a
una musica che mi piace un progetto che mi ha colpito e mi ha motivato
è quindi con questo spirito sono contento di potervi presentare i ragazzi e le ragazze di borgo futuro in rappresentanza del loro gruppo da dalla val di fiastra nelle marche e
sono davvero contento anche di bodhi aver avuto possibilità di ospitarvi di averci con noi perché appunto non ci conoscevamo e anche solo da un paio di messaggini si è capita un po' una direzione un'attitudine che appunto è quello che anche ha
ci ha portati costruire tutto il festival
quindi vogliamo adesso un po' ad ascoltare la loro esperienza sul sul progetto borgo futuro sul festival e tutti gli altri pezzi e progetti attività che
che sono parte delle loro attività
e magari ci avremo anche la possibilità appunto di concentrarci sulla loro freschissima pubblicazione è uscita su quodlibet studio che ho avuto appena ho visto abbiamo detto di aspettare qua sono fatta arrivare e poi da lì ho detto che mi sa che dopo il primo capitolo mi sa che devo devo contattare queste persone
va be' poi da qua andiamo avanti dopo vi lascerei presentare e poi discutiamo un po'
vicino a michela
per registrare i poverini poverini
per quello
va bene allora grazie enrico per l'invito per l'introduzione
e soprattutto bene per farci partecipare così
per farci avvertire
l'occasione di conoscere questa realtà che comunque è una delle a
magari della miriade di piccoli piccole realtà che stanno su questo territorio e
e alza un po' il volume
e per noi anche stato forse un momento importante perché dopo il festival quest'anno abbiamo puntato a metà luglio abbiamo avuto il festival borgofuturo tornato dall'edizione insomma prego
la modalità pre-covid e quindi è stato forse il primo dicevamo prima volta che usciamo dalla provincia da fare
forse da giugno e quindi anche un momento per staccare
e qui niente siamo siamo venuti con fulvia e
c'è anche una rappresentanza un po' di tutto il cosmo borgo futuro perché appunto siamo qui in tre ma appunto è un'associazione fatta da mille componenti adesso proveremo un po' a raccontarvela
e magari parto io raccontandovi un po' del festival poi lascio la parola a te full se vuoi sul social camper progetto locale
che appunto per schematizzare un po' la cosa sono le tre componenti le tre anime quella di borgo futuro che appunto quest'anno abbiamo rifatto anche l'identità la veste grafica e sono un po' quelle che vedete qua iniziamo subito a far vedere il match i tre elementi del totem
che che ci rappresenterà speriamo per qualche anno
sono quella che vedete la linea bassa il progetto locale poi le tende del campeggio del social camp e infine quello un po' più alto che spicca il volo dell'immaginario quello del festival
e niente allora quindi parto da un po' da dalle origini
duemiladieci
prima edizione di borgofuturo festival della sostenibilità a misura di borgo
quindi un payoff che cerca un po' già di mettere diciamo di unire le due componenti principali che erano appunto quello della sostenibilità che ai tempi era era forse agli albori del proprio come termini come concetto
e l'altro il borgo in tutto il team aree interne che se oggi forse quello che spinge in più che ci ha fatto diventare un po' vogliamo più pop più trendy se vogliamo
ai tempi invece non si reca nessuno cioè borgo non era non era ancora stato riempito di tutti quei significati che che c'è oggi e che quindi potevamo in un certo senso riempire con l'immaginario di un festival che provava a selezionare degli elementi e metterli nello stesso nello stesso a corning
e quindi nasce appunto come festival organizzato a ripe san ginesio è un comune molto piccolo ottocento abitanti siamo come dicevi appunto regione marche alto maceratese quindi provincia di macerata non so se conoscete un po' la geografia cioè macerata al centro e parco dei sibillini sull'appennino ripe san ginesio all'immensa
zzo quindi si parlava ieri quel gruppo abruzzese dove fosse la montagna collina noi siamo in collina e la val di fiastra appunto a questa valle che collega che segue il fiume fiastra appunto che collega
insomma la zona dei sibillini fino a macerata
e quindi niente parte il festival
e diciamo negli anni se vogliamo un po' parlare del movimento di borgo futuro
si vanno un po' a distinguere queste tre componenti fin dall'inizio c'è ovviamente il gruppo di diciamo l'associazione il gruppo di giovani che stanno dietro dietro al festival chi più interessati all'ambito artistico di produzione culturale ma anche una grossa componente invece chi sta dietro le tematiche proprio dell'ecologia ambientalismo
eccetera
è
parallelamente a questo punto la parte più più più giovanile più
ideale c'è la parte la componente amministrativa
all'incontro di ieri è venuto fuori il grosso tema del rapporto con le istituzioni perché comunque quello ce l'ho
dietro sempre
rimane sempre un tema insomma di attrito conflitto ma a volte anche di sinergie e borgo futuro nasce come iniziativa comunale
perché era capitato è capitato che proprio nel duemiladieci uno quello che è stato l'ideatore di borgo futuro si candida in questo paesello da ottocento abitanti solamente perché vuole organizzare il festival finiva su prende un pezzo di bilancio e organizza un festival quindi così parte futuro
quindi ecco questa comprende amministrativa chiaramente all'inizio è preponderante non esisteva ancora l'associazione e poi negli anni va un po' come dire affievolirsi su un punto di vista dei contenuti ma comunque rimane presenti sul supporto logistico
diciamo noi rispetto altri festival ci abbiamo delle facilitazioni su tutto quello che il piano sicurezza
insomma il supporto anche
banalmente di infrastrutture al servizio di un festival comunque ai numeri numeri abbastanza alti
e terza componente che invece magari nasce qualche anno dopo e quella del social campo
il social camper vicino di nuovo
nasce come campeggio di
auto-formazione o formazione non formale residenziale di una settimana perché non tre giorni di workshop più poi c'è sempre il collegamento col festival e nasce nel duemiladiciassette un po' su diciamo ispirato dal clima camp tedeschi non so se qualcuno di voi conosce i movimenti per il clima tedeschi
esatto questi qua è perché qualcuno di noi tra cui appunto io e fulvia avevamo fatto esperienza di questi campeggi che erano appunto campeggi proprio dediti alla formazione su questi su queste tematiche legate all'ecologia ma anche alla socialità cioè come stare insieme come poter produrre modelli nuovi
no che siano
anche di società che possono che possono essere alternativi a quello corrente e quindi il tempo e rappresenta questo terzo filone del gruppo che
diciamo porta sempre una prospettiva esterna
amministrativo e magari quello associativo sono più locali perché mi ha fatto da tutta una serie di elementi che vengono vanno molto nomadi che magari portano anche magari idee prospettive più radicali più più sperimentali a a tutto borgo futuro
e niente magari questa era un po' l'intro
poi vabbè parleremo di tutto il progetto locale ma magari lo lasciamo una seconda parte della pubblicazione e non so se vuoi approfondire
dobbiamo dire
fulvio e io noi
in realtà mi sono inserita proprio con il social ampia l'organizzazione borgo futuro nel duemiladiciassette
niente dall'inizio abbiamo ancora più su
potenti mezzi dall'inizio abbiamo appunto provato a coinvolgere noi appunto lui ha vissuto in germania per qualche anno io in spagna e altri membri
del belgio francia insomma abbiamo iniziato un po' a farla
diciamo a portare tutta questa ricchezza che avevamo un po' accumulata nella nostra nel nostro girovagare per l'europa anche in termini proprio di persone idee energie
in questo paesino della val di fiastra ripe san ginesio e
e quindi abbiamo cercato di portare un po' anche quello che era un po' e anche le nostre formazioni c'erano non so ecologi politici
si è parlato di autoproduzione di di educazione all'aperto
ma non solo nostre formazioni ma anche nostri interessi quindi la cosa bella il processo bello del social camp secondo me è che appunto non viene da una esperienza previa ma soprattutto un interesse una curiosità a portare avanti delle tematiche
in collettività quindi in realtà non è una vera e propria scuola
ma
un luogo in cui fondamentalmente si aggregano persone che hanno interessi verso delle tematiche che
proponiamo ogni anno in degli incontri che facciamo brevi al all'evento nel gruppo motore e
e appunto raccogliamo queste questi stimoli magari che sono sorti durante l'anno dal dall'edizione precedente e iniziamo a capire come formalizzare un'offerta diciamo un'idea formativa degli incontri formativi sul tema e quindi chi invitare
ospiti
persone che praticano determinate attività che ci interessano è fondamentalmente convergiamo verso la vallata e creiamo un ambiente di appunto
a stimolo reciproco a partire da questo quindi quest'anno per dire un po' l'attuale si è trattato di
dei tre temi principali che venivano tutti diciamo sotto lo sfondo della diciamo
le crisi in generale quindi noi un po' ci siamo un po'
resi conto che stiamo siamo in un periodo in cui ci confronteremo confrontiamo con crisi di ogni tipo
dal sociale alla individuale alla politica ambientale e e quindi abbiamo iniziato a pensare a quali potessero essere delle direttrici di indagine di di pensiero e di pratiche che potessero farci uscire da questa crisi quindi banalmente una prima stata
la strutturale ma strutturale anche un po' intesa con una con un'accezione nuova quindi un po' più effimera mobile che è un po' quella che ci troviamo anche ad essere la nostra condizione attuale come generazione un po' nomade e
abbiamo lavorato su delle strutture appunto che potessero rispecchiare questo tipo di di di comunità che ci in cui ci riflettiamo e quindi abbiamo lavorato su delle delle tende che abbiamo appunto sono state un po' progettate e realizzate all'interno del social camp
con un un laboratorio di tinture naturali anche per la copertura dell'età della struttura
e quindi c'è stata quella strutturale quella sui futuri in cui si è discusso di futuri appunto relativi a forme di organizzazione comunitarie alternative a quella demografica democratica e
si è parlato di giustizia trasformativa quindi a risoluzione dei conflitti all'interno di comunità e
di fondamentalmente spiritualità e relazione con la spiritualità e con la cura collettiva e poi si è fatto anche un workshop di teatro dell'oppresso in cui sia un po' unito un po' tutti questi questi stimoli ricevuti precedentemente e poi c'è stato
l'ultimo che è un po' quello che state facendo voi qua e che si chiamava ponti ed era proprio non costruire ponti immateriali ma più immateriali appunto persone collettivi idee suggestioni che potessero un po'
stimolare
amarsi reciprocamente
ho visto un avanzo
malaga
è mai interrotta
il cavo
l'hai fatto no
poi tu credo
va bene
potentemente mio abito
ora ci capiamo
e niente quindi va in realtà era questo abbiamo invitato dai collettivi e appunto a parlarci un po' di quello che fanno
nei loro territori anche se i territori interni rurali marginali e tra questi appunto le preci un collettivo
di vicino amatrice
un un altro di diciamo bologna ma tutte persone che vengono dalla puglia e boscaglia e
che lavora nel ha creato la scuola di ecologia politica delle montagne e da da anni fa diciamo narrazione alternativa dei luoghi appunto marginali che loro appunto
esplorano attraverso la pratica del cammino quindi hanno portato un po' anche le loro
produzioni
relative al tema e son venuti i ragazzi di montagne in movimento le ragazze anzi le montagne in movimento che stanno facendo questo progetto di nuove esperienze ospitali a gagliano aterno in abruzzo è un progetto di fondamentalmente residenziali
sa è
convivialità in contesti contesti rurali e
e le seppie la rivoluzione delle seppie che stanno a
a
sai come si chiama
monte calabro e sat sono un collettivo appunto che anch'essi fanno appunto
belmonte calabro se stesse
e niente quindi abbiamo un po' in tessuto anche un po' relazioni con loro abbiamo abbiamo appreso gli uni dagli altri e ovviamente chi era presente un po' come voi oggi ha fatto lo stesso insieme a noi ecco questa è un po'la la modalità con cui con cui il social camp si svolge
è
momento pubblicazione del progetto locale
o volevi fare delle domande
ovviamente siamo tutti e tutte invitate a interromperci non voglio parlarne però io penso di sì
interrompiamo giochi e discutiamo poi magari specie quando abbiamo un po' chiuso il cerchio sarebbe bello se troviamo un po' di violazione in discussione e
beirut fino a qua mi viene appunto un inciso un interesse mio e
appunto riguardo ed è una cosa che posso siano il festival mondiale dalla parte di discussioni e tale che nel
nei social camp
che appunto come come dici ho fatto anche un discorso di organizzazione di forme di
revisione della collettività dello stare insieme dall'ottica dei borghi ma in generale appunto cioè esiste qualcosa oltre alla democrazia come dicevo prima fulvia che si può questionare esistono pratiche
artistiche o creative come appunto teatro dell'oppresso
mi interessa questo un po' perché appunto anche habitat esempio un progetto che ha una forte componente abitativa
nel senso che parte dalla casa di un gruppo di persone è una casa aperta e quindi unendo un po' questo più il rapporto con le comunità con i bordi eccetera c'è ovviamente un discorso di gestione dello stare assieme nel prendere decisioni ed è per noi una cosa sul anche
sulle cose più piccole più quotidiane è una cosa molto difficile o che comunque ci richiede molto impegno molto molta ricerca mi piacerebbe un po' parlare di questo e
pensate un po'
mi mi ricollego questo perché volevo chiedervi appunto dalla vostra pubblicazione sì ho letto anche
accenni e collaborazioni con anche la scuola territorialista se non sbaglio quindi un po' anche legati al pensiero di di alberto bagnai e suoi colleghi e colleghe che invito a leggere per chi non conoscesse è
che è un tipo di lettura che appunto si chiede molto anche a posteriori di esperienze politiche come come si potrebbe vivere diversamente specie da un'ottica di autogestione ed impegno dell'individuo nella collettività
la politica delle aree interne
piacerebbe un po' parlare di questi aspetti se vi suonano
vado
magari introduco anche il discorso discorso legato più legato alla pubblicazione il progetto locale
perché appunto anche questo questa riflessione su
come declinare quello che è arabo quella gara al festival proprio a livello territoriale nasce
in una fase molto specifica del borgo futuro
che dopo il lockdown estate duemilaventi
in cui iniziamo a
meglio diciamo festival cambia un po' forma
modo forzato perché c'era il covid non potevamo più fare il festival appunto l'ammucchiata abbiamo fatto fino al duemiladiciannove e dobbiamo ragionare su altre forme quindi usciamo da ripe san ginesio che era il borgo che aveva ospitato borgo futuro in quegli anni e andiamo a contagiare a puntare all'edizione del buon contagio che mi hanno chiamato quindi giocando un po' sul disco
davide va
obbligato dentro casa per quei mesi
andiamo a contagiare gli altri gli altri paesi della vallata del fiastra
altri quattro paesi quindi per un totale di cinque che sono quelli iniziando a guardare le nostre mappe sono quei cinque la
di quella mappa che
che in realtà il risultato di un progetto che abbiamo fatto poi nell'inverno tra il duemilaventi e il duemilaventuno o forse due duemilaventuno duemilaventidue
è
e appunto da ripe san ginesio colmurano
bisaglia loro piceno e sant'angelo in pontano
quindi questo è proprio il momento in cui il festival inizia a prende una dimensione territoriale e inizia anche a riflettere su sull'incontro col territorio perché appunto anche il dover un po' come avete fatto voi forse con habitat
cioè il dover incontrare nuove nuove comunità ci ha messo anche davanti a un a una ricerca ad un format che potesse proprio creare spazi di incontro è il nostro spazio d'incontro sono stati questi tavoli territoriali
c'erano momenti in cui abbiamo invitato attori locali di questi questi paesi a discutere su certe tematiche che secondo noi e secondo insomma già dai primi scambi con le amministrazioni potevano essere un po' forse i temi principali quindi tematiche che andavano dal punto da quella più legata
il processo culturale e la creazione di immaginario per la vallata forse quello su cui borgo futuro aveva già lavorato di più a quella dell'educazione ambientale conoscenza del territorio anche per insomma nei processi formativi e pedagogici ha invece magari tematiche più produttive
legati alle nostre nomi e quindi anche punto che incontrasse proprio là la vita
produttiva che del territorio e quindi sono stati questi primi momenti
nell'edizione duemilaventi pensate un po' per gioco e abbiamo detto va vediamo che succede a mettere nel programma questi tavoli in cui fare inviti gente e chiedi di parlare di qualcosa
niente il risultato dopo dopo la prima sessione è stata è stata stato molto positivo hanno partecipato più di cento attori locali in quattro appuntamenti e quindi da lì abbiamo iniziato a fare una riflessione se questi poi ecco anche a livello di proposte venute
fuori dai tavoli erano molto concreti cioè
tanti ambiti c'erano proprio c'era voglia di fare di proporre
appunto sia quello che poteva essere
appunto in ambito infrastrutturale necessità di magari piste ciclabili o camminamenti ma anche
appunto una una messa a sistema
delle produzioni della vallata c'era e c'era quindi avendo visto queste progetti concreti questa voglia anche di partecipare
siamo venuti fuori
con quello che è stato poi il progetto locale esso arrivo magari un po' alla tua domanda
nel senso che
volevamo un po' cercare di mettere a sistema queste queste proposte in quello che doveva essere una una visione per il territorio quindi anche una
appoggiarci a qualche teoria che poteva mettere poteva unire la componente più naturale ecosistemica con quelle legate a alla società ai lettori che avranno partecipato ai tavoli
e da lì parte questo lavorone che appunto all'inizio era principalmente legato ai risultati degli incontri coi e locali e poi si è allargato anche alla parte teorica che c'era stato dietro festival
di curatela della pubblicazione
quindi è stato ci avremmo messo un anno forse a concepire suo libro
scritto con contributi di forze trenta una trentina di persone in realtà io e fulvio abbiamo
il lavoro principale è stato prendere questi contributi a dargli una forma aggiustare un po' il chiedere agli autori di aggiustare un po' il tiro e
dare anche insomma un filone a tutto e
e da lì ecco abbiamo dato
hanno cercato di di di trarne anche una missione a lungo termine per la vallata quello che poi abbiamo chiamato strategia di rigenerazione della vallata del fiastra
è
ancora ci aspettiamo a passare al al bando borghi
se ci avete qualcosa da aggiungere su
sta cosa del territorialismo
basta
in realtà sono la meno esperta in questo direi
però
no diciamo appunto a livello magari un po' più accademico e proprio teorico delle basi di questi contenuti c'è stato un po' il concetto di paesaggio su cui siamo entrambi ricercatori che ho fatto finito a febbraio un dottorato in urbanistica e ho lavorato molto sul concetto del
paesaggio paesaggio proprio come interazione tra società e natura quindi un'interazione millenaria no anche che chi ha avuto la società co co tutti con tutti gli asset ecosistemici ma anche come questo paesaggio viene percepito dalle comunità stesse quindi non solo l'oggetto no
che è il risultato dell'integrazione ma anche la percezione di quell'oggetto quindi la soggettività che c'è dietro e quindi su questo concetto abbiamo un po' strutturato quello che
che c'è stato che sono stati contenuti e anche il abbiamo progettato questo processo partecipato tra i quattro filoni che poi sono che abbiamo chiamato vettori rigenerazione e appunto della strategia guardano tutti a un'interazione tra società e natura da l'educazione
dagli aspetti educativi e formativi a quella che è appunto l'enogastronomia banalmente che è tutta da noi anche l'artigianato è tutto legato a componenti ambientali prodotti appunto ecosistemici
e quindi questo è stato un po' quello che che ci ha guidato è stata un po' anche per noi l'occasione di mettere in pratica concetti altrimenti solamente teorici estremamente astratti
la faccenda
duro
questa è una discussione mi piace anche un punzecchiare però quando ci sono questi argomenti che come ad esempio se adesso arriveremo al bando borghi abbiamo avuto modo già di esplorare un po' appunto nel nelle riflessioni sul
sul rapporto con le amministrazioni di cui gian durante il festival sono state altre tool ma anche in generale nel rapporto alla progettazione canonica
sul quale abbiamo avuto anche noi eravamo gli scambi più informale nelle puntate precedenti a questo momento
e qua intendo
anche per habitat un motivo di grande riflessione in questo momento cioè
la progettazione tramite bandi tramite
il rapporto con le istituzioni più o meno locali
è sicuramente un tassello fondamentale nella realizzazione di iniziative di progetti ma anche di di infrastrutture ad esempio
ma è un meccanismo che non sempre scorrevole o comunque
dei pro e dei contro notevoli che
nel nel contenitore nel quale sguazziamo cioè appunto la dimensione dei borghi
essendo così personale così diretta questa misera non si può progettare tutto quindi qua appunto si trovano a volte dei clash cioè magari la differenza tra la teoria e la pratica tra un progetto presentato è quello che poi è necessario fare sul momento
per arrivare all'obiettivo quindi appunto poi vi lascio la parola per per agganciarvi su quello che è
vostro percorso in questo ambito però
appunto sarebbe bello riuscire così anche come realtà che che percorrono questi sentieri a trovare forse delle direzioni dei consigli che possono essere per noi ma anche possono essere un qualcosa che può essere poi riferito in futuro appunto agli enti amministra
tivi governativi di qualsiasi scala per aver forse una progettualità più legata alle sfide della contemporaneità ovunque più reattiva e meno limitato sotto certi aspetti
appunto un'azione introduzione però penso sempre che magari matteo può aggiungere di più ma secondo me appunto per partire dai consigli e almeno io quello che vedo da persona che sia è aggiunta fondamentalmente successivamente a te
otto il processo di borgo futuro
dai suoi albori e
sicuramente noto questa
importanza della
un po'
anche nel lungo termine no nel senso non la progettualità che viene magari un po' astrusa da un centro un collettivo di uno studio di progettazione su commissione anche fosse della stessa amministrazione del posto
insomma credo che abbia la potenzialità di essere poi integrata dalla comunità che poi la vivrà molto minore rispetto a quella che sta dalla nostra credo perché appunto la nostra tra l'altro ha avuto la fortuna di venire da un processo appunto che è quello che descriviamo nel libro
che è un processo di cosiddetta consultazione della comunità e
e che ha portato proprio a delle suggestioni che ovviamente non erano precompilate o prestabilite da noi ma che sono veramente state appunto frutto di questo dialogo anche tra ovviamente le persone comunità e con noi che siamo anche parte di quella comunità quindi secondo me appunto
c'è stato proprio un processo semplicemente di facilitazione di una messa a sistema di necessità idee e propositi è
e quindi appunto fondamentalmente la difficoltà che abbiamo insomma stiamo ancora affrontando ma che abbiamo forse superato nell'ultimo anno che appunto doveva essere già un anno di progetto e che invece è stato un anno di beghe amministrative
superate queste in realtà adesso la difficoltà più grande sarà quella di fondamentalmente un po' realizzare i sogni che sono al momento ancora ideali nel senso sono tantissime belle idee e che sulla carta suonano benissimo però ovviamente dovranno
essere appunto dovranno reggere l'alcol a contrasto con la realtà anche semplicemente una realtà marginale di poche persone che la vivono e quindi ovviamente
diciamo la la prospettiva la speranza è che che sia ben accolta prima di tutto appunto perché viene da questo processo ma anche che sia vissuta
e che attragga però anche l'attrazione ovviamente non così banalmente ma di un certo tipo di una certa con una certa coscienza anche no
e per non appunto stimolare invece dei processi di gentrificazione i borghesi d'azione che ovviamente non sono i voluti però che purtroppo spesso possono insomma essere risultato di
di azioni che
in origine non avevano quell'intenzione quindi ovviamente ecco questa è un po'la secondo noi la sfida più grande è quello che io mi sento di dire che in cui ho fiducia è appunto proprio la l'appropriazione da parte delle comunità di questa di questo processo quindi che non sia un processo che è
originato da appunto
fondi esterni che attivano delle realtà senza che queste realtà siano effettivamente poi presa in carico da una comunità che le rende anche sostenibili nel tempo perché ovviamente nel momento in cui questi fondi verranno a mancare
la sfida sarà proseguire quella quelle attività che hanno attivato quindi ovviamente senza una comunità che si fa carico di questo
no no questo non succede quindi ecco questo è un po' quello che so sento di dire io come consiglio quindi questa
anche credere nella forse anche nel lavoro del tempo no sulle cose nel senso che alla fine
da un da un anno all'altro non ci si può aspettare di portare avanti un
un lavoro che appunto poi si suppone che abbia anche delle conseguenze a lungo termine e quindi ci dev'essere per forza quel lavorio un po' di erosione pian piano si sa mai
sembra brutto però appunto al lavoro sulla coscienza ma anche nostra di integrazione della no
luogo nelle nostre anche nostre percezioni e di lavoro collettivo a un immaginario comune per arrivare poi appunto a una a una
una presa in carico comune
un po'
no vabbè questo è fondamentale e tra l'altro ieri quando sono sempre l'incontro il pomeriggio a un certo punto proprio quando hai detto questa cosa del del dello storytelling del progetto che sulla carta funzionano cioè lo leggi
visto
pezzi funziona e poi quando invece vai a realizzarlo e lo scoglio reale di tutte le variabili no il sistema complesso che è un borgo che qualsiasi società
che non hai considerato e li trovi insomma i clash che devi attaccare in qualche modo e forse pensavo diciamo prima di proseguire su questa direzione magari torno faccio uno step indietro e parlo magari di collego un po' il racconto di prima al bando borghi quindi almeno magari
anche per voi che ci ascoltate ci avete tutti i pezzi poi per intervenire e fare domande
diciamo che per noi c'è stata questo percorso appunto del processo partecipato come dicevo cui vi ho raccontato nel libro è concluso a gennaio duemilaventi quindi diciamo duemilaventidue quindi due anni di processo partecipato concludiamo pubblichiamo la strategia di rigenerazione e praticare
due settimane dopo esce il bando borghi quindi noi ci troviamo con tutte queste tutti questi materiali proposte
un processo di co-progettazione con le comunità è un bando appunto che in quel periodo aveva fatto molto peggio ne parlavano tutti
che chiedeva esattamente quello cioè una roba che noi abbiamo fatto nei due anni precedenti però che chiedeva di farlo in due mesi no
qualcosa in più forse e e quindi ecco partecipiamo e utilizziamo questi
questi risultati del processo partecipato per declinarli un po' in quello che chiedeva il bando che comunque nella sua apertura verso anche magari processi culturali interessanti sia per come era scritto era anche un bando interessante però chiedeva anche di incasellarli in quella in quelle
quindici tipologie o venti tipologie di interventi
quindi facciamo questa operazione è niente veniamo finanziati a luglio dell'anno scorso sappiamo di essere stati finanziati e da lì parte tutto un processo amministrativo veramente infinito e
è proprio totalmente inaspettato per noi ignari di come funzionasse la l'amministrazione italiana e che
ci ha portato appunto a rapportarci con il comune di ripe san ginesio che era capofila del progetto
proprio appunto
in una dimensione quasi quotidiana e aiutarli a fare certe delibere a rispettare a rispondere a certe richieste del ministero della cultura che in forse in questa faccenda è veramente forse il vero
cioè
si ostacola ovunque
che mette ha messo in difficoltà ma secondo me molti comuni non considerandola anche le capacità amministrative e di certi comuni certi piccoli comuni
e quindi adesso ci diciamo c'è stato questo primo scoglio
amministrativo adesso passiamo alla fase attuativa che
e qui come diceva fulvio appunto
forse rappresenterà un po' la grande sfida proprio nel collegare quella che era nella c'erano gli interventi nella nostra testa in quella che è all'attuazione in collaborazione coi partner di progetto perché noi come gruppo
tra l'altro come inabita che il gruppo di borgo futuro più diciamo che svolge progettazione ricerca su questi temi
gruppi facciamo coordinamento e facilitazione poi vorremmo che a svolgere a portare avanti effettivamente gli interventi
siano i partner di progetto quelli che magari stanno sul campo sono presenti imballata e ci avrebbero tutte le carte in regola per portarle avanti anche oltre finanziamento
e magari aggiungo vado un po' molto velocemente sui contenuti del bando almeno per mettere altra carne al fuoco e poi magari lascio a voi io che per
per eventuali domande
e allora questo è appunto un progetto che abbiamo chiamato qui val di fiastra
e diciamo organizza in quindici interventi quindi gli interventi che sono una parte legata a spazi fisici di progetto che abbiamo chiamato ab e san tre a b quindi tre spazi nei tre borghi dei comuni
che sono finanziati dal bando e son tre spazi che sono molto diversi tra loro uno
forse più legato al nostro percorso che sarà quello che gestiremo direttamente che l'osservatorio del paesaggio
che un ente di culto
archiviazione dei paesaggi locali secondo il concetto di cui vi parlavo prima che parte dal caso pilota della vallata del fiastra ma vorrebbe ragionare in termini regionali anche perché appunto la pianificazione paesaggistica si fa
viene fatta alle regioni in italia quindi diciamo a quello un po' la prospettiva
gli altri due sono un centro
diciamo formativo che seguiva un po' il filone dell'educazione ambientale e l'altro è
lab che ne abbia chiamato dell'artigianato due zero e le tradizioni
delle tradizioni del buon desiderio serve lo spazio un po' più da smanettoni perchè
esatto forse verrà anche il mondo della grafica e dell'editoria
lo spazio un po' più interessante quindi magari su questo potremmo anche
residenza
apt e
poi oltre agli hub di progetto alcune infrastrutture territoriali che abbiamo chiamato una è l'anello che non c'è più l'anello del fiastra percorso ad anello
e che avevamo mappato già durante le edizioni del buon contagio nel borgo futuro più e
che utilizziamo e anche più o meno il tragitto della maratona di cui non abbiamo parlato con un certo però apparirà e quindi con questo bando borghi l'idea è proprio di crearlo di creare tutta la segnaletica e magari anche noi stiamo ragionando anche in questi giorni fare una una fritz
tiene che sia anche
digitale cioè mari dei contenuti attraverso
braida di hackeraggio di reti wireless ovunque
sempre
si è
quindi ecco una frizione che sia che vada oltre anche a alla presenza sul luogo mammarie che escano storie di del territorio e altre infrastrutture territoriale forse interessante per questo contesto è la struttura mobile che è una che sarà un marchingegno facilmente smontabile montabile o come
dunque o forse su quattro ruote così si potrà muovere appunto tra paesi dedicata all'organizzazione di eventi culturali quindi a disposizione per tutte le associazioni del territorio un modulo co-costruito insieme alle associazioni e insieme all'università di camerino attraverso il master architettura circolare
che appunto metteremo
è a disposizione e che appunto possa un po' anche attivare
gli interventi di progetto e nel processo di attivazione c'è anche un tutto un intervento sulle residenze artistiche qui altro punto di contatto una serie di residenze artistiche attraverso quattro stagioni che vanno appunto dal cinema al teatro a all'illustrazione perché appunto siamo in collaborano
ione con ratatà non so se qualcuno di voi conosce la realtà di macerata con cui punto siamo molto amici e che hanno fatto parte del festival per molti anni
e quindi ecco questi sono proprio residenze nell'idea di ospitare persone là fuori che facciano anche conoscere un po' gli interventi del progetto e
poi una
altra serie di interventi che vanno da un documentario un po' forse autocelebra nel senso che parlerà un po' di quello che è stato borgo futuro appunto dall'inizio del festival fino al progetto locale
e
ecco forse conclude colnago con l'intervento alla comunicazione che
che vuole proprio non solo narrare parlare di quello che viene fatto all'interno progetto ma anche narrare il territorio quindi prendere elementi di vita reale tra virgolette dei paesi e crearne un buon storytelling possa essere fatto tramite social o o
o comunicati ecco via stampa
questo era un po' poi non l'ho detto tutti per non diventare poi didascalico sulla faccenda
questo è un po il progetto è
fatto a voi
ancora una domandina ma magari per accompagnarci un po' verso poi appunto discutere un attimo
una delle prime robe che mi ha colpito quando ho conosciuto borgo futuro è stato appunto vedere quanto
si percepisce che anche per voi la dimensione music oltre a tutte le arti in generale male dimensione musicale quindi meno anche un po' da dire della festa ovunque un modo di stare insieme tramite la musica che chi ha delle dinamiche chiare insomma se non si parla solo del concerto di vasco insomma
è
quindi è una roba che appunto mi mi ha colpito mi colpisce perché un po' anche per noi o forse dico anche per me in generale in quello che mi è capitato di fare far organizzare fino fino a qua
cioè se non c'è buona musica o qualcosa di curioso non standard
in questi territori manca sempre qualcosa per me c'è penso sia veramente un modo che
un media un'arte che se trattata bene permette proprio di stare attorno distanze di sudare insieme ed è una roba
che va progettata è una roba che ha un significato profondo anche e anzi mi ricollego brand c'è anche una
piccola pubblicazione che abbiamo fatto lo scorso novembre tra mega studio e sprint
in cui appunto c'era una pagina dove anche noi ci siamo ritrovati a riassumere un po' tutte anche le picchi dalle più piccole alle più grandi dimensioni di festa di easyjet concerti che siamo riusciti a portare dentro casa dentro habitat nel territorio eccetera
e abbiamo chiamata politics of parti con la pagina di quella cosa no e poi erano solo gran foto di noi ballavamo in venti sotto questi parchi questi ponti però è qualcosa che appunto non ho ancora riflettuto bene ma non so a un
ha un gran valore e voi avete cosa ne pensate potrebbe essere
se
faccio un inciso perché
ok che adesso è un po' strano
faccio un inciso riguardo questa cosa perché si unisce alla domanda che volevo farvi perché appunto autocelebrano cifra virgolette diciamo che gli elementi che compongono il nostro cosmo sono appunto la spontaneità e la convivialità quindi volevo anche chiedere ai quali fossero i vostri diciamo attaccandoci appunto
tutto questo
questa osservazione
questo è un grande tema che anch'io non ne abbiamo nemmeno noi ci abbiamo mai riflettuto
esatto secondo me dovrebbe o meglio corso del tempo forse un po alla dimensione
come ideale
no quella proprio anche festaiola proprio
l'unità mobile
a maradona è lì e più si giocosa anche
abbiamo parlato
appena però in questo caso proprio l'importanza dell'area situazione feste il momento festa dentro a questi eventi
perché è festa di qualità sia chiaro
cioè magari proprio sulla qualità delle sei partito dal discorso musicale ma tanto magari partendo da lì
questa è una cosa che effettivamente caratterizza o perlomeno era chiaro per chi sta un po' dentro la scena caratterizza un po' borgo futuro perché appunto rispetto ad altri festival che affrontano magari il tema aree interne sostenibilità borgofuturo quella componente musicale che oggettivamente parte proprio in termini di budget
ma anche come identità spinge molto
e questo qui rispondiamo subito dicendo che la direzione artistica e quando ti dicevo del dell'inizio noi come parte borgo futuro
cioè viene da uno storico e un festival musicale cioè prima del borgo futuro c'era wake up festival
vedi c'era wigan festival tre edizioni che non festival musicale
e da lì damiano quello che poi si è candidato
e lui comunque aveva quest'idea di fare il festival musicale vince il candidato che organizza il festival e poi c'è stato l'incontro con tutte le istanze ecologiste che non erano le sue lui comunque la direzione artistica più più ecco votata a quella a quella componente lì
e quindi ecco
c'è questa parte proprio identitaria del festival e c'è anche un'attenzione a come li diciamo
quel quel quel tipo di programmazione può andare un po' a creare un immaginario che possa che possa caratterizzare il luogo
cioè prima ancora del discorso sul progetto locale
diciamo su borgo futuro cioè il fatto che si svolgesse a ripe san ginesio quelle statilia ha fatto in modo che tutta una serie di
scena maceratese iniziasse a indagare a pensare a ripe san ginesio come un posto dove può si può aprire in un certo modo si possono far cose infatti in realtà prima ancora il bando borghi prima di tutto borgo futuro è nata già nel duemilasedici diciassette
duemiladiciotto tutto un processo di rigenerazione all'interno del borgo in cui appunto si trasferì sono trasferiti nato un microbirrificio che si chiama la ripa che che
va forte insomma è tra l'altro anche partner tecnico ovviamente del festival è
è nato etico che è una tintoria sartoria con
colori naturali se nate altre diverse situazioni legati ai temi del festival o comunque all'immaginario del festival ma anche punto grazie a questo immaginario hanno deciso di mettersi lì e piazzarsi in modo stabile
è
detto questo niente su anche secondo me solo la dimensione proprio cioè l'importanza dei momenti
della festa sarebbe interessante indagare con altro tavolo
c'era proprio in germania c'era
c'era questo movimento che proprio
stiamo indagava proprio la festa come momento politico nasce proprio come componente fondamentale di quello che dev'essere l'attivismo e forse potrebbe essere un altro
altro tema
in realtà
sì ecco quest'altra effettivamente fa un po' da collante no la parte della festa in tutto quello che facciamo perché
non abbiamo mai organizzato niente che non avesse quella componente se ci pensiamo bene senza effettivamente magari riuscire a a terrorizzarci sopra però effettivamente è proprio un qualcosa di cui sentiamo di aver bisogno
e c'è anche appunto un po' viviamo in un modo
conviviale anche quella nel senso proprio nell'organizzazione della stessa prima ci siamo persi una parte delle tue domande che era quella su come appunto conviviamo in questa realtà quali sono le problematiche della nostra magari ho anche punti di forza del proprio l'associazione in seno nella sua
condividere quest'obiettivo del festival ma come social camp come di questa casa che da quest'anno abbiamo iniziato ad abitare qui neanche noi abbiamo questa componente
siamo arrivati molto tardi però ci siamo arrivati
esatto abbiamo dovuto lavorare
e niente no effettivamente una parte molto importante che tra l'altro è stato anche tra i temi del social camp
soprattutto nel duemilaventi perché il social del duemilaventi oltre al festival è stato proprio un momento
appunto molto culmine di un processo perché è durato un mese invece che una settimana
il bello che in realtà non c'è stato
esatto
infatti noi quest'anno abbiamo fatto la sesta edizione nonostante fosse la effettiva settima però non ancora
non è stato ufficiale nonostante sia stata appunto alla più grande
e essendo durato un mese appunto c'è stato proprio un lavoro su appunto la creazione di una comunità non stabile temporanea e
è appunto
la sua gestione collettiva quindi lacey
ma se affrontato il tema un po' più forse se vogliamo teoricamente oltre che praticamente però diciamo delle cose che escono molto insomma credo ogni anno anche se per me questo è il primo festival
sono proprio quella l'organizzazione di un collettivo in una maniera orizzontale e democratica
non piramidale
e quindi anche
il modo in cui puoi fondamentalmente portare avanti degli obiettivi che sono quelli nel particolare del festival appunto di di portare avanti una programmazione culturale e
diciamo con persone che lavorano in altre cose nella loro vita e quindi che ovviamente
l'italiano del tempo per quella quell'obiettivo ma in un luogo che non è neanche il luogo in cui vivono stabilmente quindi molto spesso c'è proprio una problematica appunto di di presenza e che non sempre viene avviata dai mezzi tecnologici
ovviamente le riunioni digitali ovviamente sono sempre molto macchinose soprattutto per questioni più logistiche
e quindi ovviamente c'è appunto quest'anno sono uscite delle riflessioni proprio come
su come organizzare un qualcosa su base completamente volontaria e da parte di persone che non sono stabili nel luogo in cui è quindi effettivamente c'è un lavoro molto grande anche da quel punto di vista cioè a prescindere da
appunto la mera realizzazione del festival che ovviamente ha tutto un
un lavoro di digestione
proprio un lavoro sul collettivo che organizza quel quell'evento no non solo sull'evento quindi secondo me questo è molto interessante e
e diciamo
c'è anche molto discorso del volontariato no quindi della professionalità non necessariamente retribuita quindi anche la responsabilità nel portare avanti dei progetti
rispetto agli altri agli altri membri del collettivo nel quale con i quali lo porti avanti effettivamente secondo me questo cuore a un altro tema importante di di auto organizzazione soprattutto in luoghi così marginali in cui appunto la la presenza non è così assicurata e anche il numero
diciamo alle forze non sono assicurate quindi c'è un sovraccarico da parte di chi sposa il progetto perché ovviamente ci sono meno forze disponibili rispetto a un contesto urbano e diciamolo quindi se questo è un po' e secondo me è la festa per tornare là
fatto un giro per aziende me la festa è proprio quella
collante fondamentale che in realtà non è la festa che insomma di cui molti di noi probabilmente sono stati parte in cui sei un semplice spettatore pubblico
che ovviamente è divertente allo stesso modo no però nel nostro caso secondo me molto spesso la festa è proprio
si avvicina un po' di più alla festa in famiglia non so come dire no nel senso che tu ne sei parte sei i dati ci sono stati quest'anno anche ma come tutti gli anni esempi di persone che puoi volontariamente prendono parte a questa questo sforzo perché è uno sport
fondamentalmente è condiviso quindi vedi proprio questa
arrivo di volontari e volontarie che proprio sposano la la
l'organizzazione e la gestione del festival proprio perché se ne sentono parte quindi secondo me appunto non è una semplice festa unidirezionale con l'unico obiettivo di far soldi ma è proprio una festa in cui si vuole cercare di creare quella comunità non può rendere partecipi
e parte anche attiva di quella festa le persone che poi intervengono e si
piacere
parole
abbiamo qualche no
allora io non conosco la val di fiastra e non so quali problematiche da quali problematiche sia afflitta e mi chiedo è afflitta delle problematiche che state
state cercando di lavorare cioè a che bisogno risponde il borgo futuro è una cosa che produce dell'intrattenimento culturale oppure a come siccome leggo anche aree interne che devo dire non ne so nulla praticamente ha come obiettivo anche una
oppure no ripopolazione delle stesse
è nata questa grande questione
allora c'è un lato mi sentirei di dire magari comune tutta la provincia italiana
o la provincia in generale
che è quella magari di mancanza di un'offerta culturale che sia diversa quella mainstream quella globale
amen
e quindi borgo futuro festival duemiladieci nasce lì c'è in quel quell'idea proprio da offrire
un'offerta culturale in un posto che che che non la offre cioè banalmente certi certi gruppi calibro trentacinque a ripe san ginesio
riesce ascoltate troppo spesso e
ecco appunto creare appunto anche una scena anche supportare la creazione di una scena
anche facendo rete con altri quando cresci inizi anche cercare ristrutturarsi in certi facendo rete con altri enti
le associazioni per offrire quello spazio là
poi questo quindi più un discorso culturale e poi c'è l'altro discorso che ha detto aree interne
aree interne per noi che stiamo dentro proprio arrivato fin qui c'è chi non ha smesso di utilizzare il tema e le parole aree interne
ai marginali e cosa
aree interne guarda proprio mi rifaccio a proprio la definizione accademica anche guarda proprio a all'abitare cioè ai servizi necessari a abitare un luogo che guarda a quei servizi fondamentali basi che sono
mobilità istruzione e sanità
banalmente hanno mappato che sarà il ministro
diciamo
bar kansas qualcuno e poi lo conosce ministero della coesione hanno mappato tutta italia
quali comuni italiani avevano entro i venti minuti percorribile in macchina questi tre servizi se non ci avete servizi aria all'interno quindi ecco questo è proprio nascere come definizione
sull'abitare e quindi guarda a quel processo di spopolamento purtroppo in atto
in italia
perché purtroppo è vero che ci sono territori storicamente hanno avuto un'importanza fondamentale non basta guardiamoci borghi qua un tempo erano pieni di vita e hanno anche prodotto un sacco di cultura
e oggi so ormai rimangono ecco magari spopolati di una vita vera a volte
levati più frammentano
identità turistica o altri altre volte nemmeno quella inizialmente morti e
rispetto a questo tema e la val di fiastra e un po' lì a metà noi abbiamo parliamo d'aria interne perché ci siamo inseriti in quel filone lì accademico
però è vero che gli piace stare un po' a metà cioè proprio
e diciamo da definizioni siamo a metà nel senso che la metà dei comuni fanno parte le aree interne come mappate dal ministero della coesione l'altra metà no ma anche come sentire cioè alla fine no non stiamo non sono i borghi dell'appennino spopolati in cui appunto non c'è rimasta non c'è rimasto più giovani
quando vi avranno vita breve ma c'è c'è una dinamica ancora
esiste ancora la comunità ecco i bar
ritrovo al bar quei servizi panettiere cerere c'era quindi è vero che ci troviamo anche con un punto di partenza abbastanza positivo per questo tipo di progettualità
credo
esatto da noi oltre al discorso aree interne siamo anche dentro al cratere del sisma duemilasedici duemiladiciassette
che che rappresenta ecco un'altra motivazione per lavorare su un territorio perché oltre proprio all'emergenza agli effetti diretti del terremoto c'è tutto quello della ricostruzione che
che veramente tragicamente lenta cioè ancora oggi cioè ci sono dei paesi che ci hanno le zone rosse significa che non puoi entrare nemmeno nella via non puoi guardarlo a casa nemmeno da là sotto
sotto il portone e
e quindi noi ecco quando anche nel libro ne parliamo
sa
questa metodologia questo esempio possibile di rigenerazione lo lo pensiamo anche in un momento di ricostruzione post sisma
che che dev'essere non solo fisica ma anche sociale perché effettivamente questi paesi hanno perso
una volta che sposti metà della popolazione e sulla costa per cinque dieci anni significa che quel pezzo di società quel pezzo l'abitato è finito quindi quindi ecco anche come stimolare dei processi di ricostruzione sociale e culturale
volevo chiedere quanto cioè che modo usate la cartografia sa quanto fa parte del vostro processo immaginativo perché vedo un anello ed è una cosa interessante che mi fa capire che c'è un sistema cade i nodi delle connessioni e che mi fa anche evitare di romanticizzare il borgo come luogo comune
disconnessa dal mondo in cui io scappo e faccio questa fuga dalla città quindi qual è il processo anche perché ho visto che voi avete fatto un lavoro sulla
mobilità lenta come propulsore per le aree interne eccetera quindi interessava quello
è
sì allora la l'abbiamo utilizzata ma forse la comprende spaziale non abbastanza
fattura sarà parte dei prossimi infatti tanti di quegli interventi di cui parlavamo prima partono da mappature che poi noi ne abbiamo abusato quando noi parliamo con loro
corresponsabile non anagrafe del comune diciamo sempre mappatura lui che cazzo vuol dire
e non è altro che una raccolta informazioni e spazializzato lena
e quindi sì l'abbiamo utilizzata ma effettivamente è un mezzo fondamentale che che che un po' alla base di tutti tanti discorsi anche come dici tu per nel caso dei borghi per evitare di ripensarli così come un luogo isolato ma come parte invece deboli
di un territorio
state anche delle azioni all'interno del socio il campo proprio di un gruppo di cartografia che
che ha collaborato con un altro
lavorava in contesti più di diciamo
cooperazione allo sviluppo quindi sono stati più in brasile in africa di cartografia critica e comunitaria
e con loro abbiamo fatto la prima parte dell'anello diciamo proprio quando ho iniziato un po' a sorgere
come come idea perché in realtà è un cammino che è sempre esistito però è che è sempre stato usato ma
era stato un po' appunto soppiantato dalla dalla rete viaria di automobile è però appunto erano cammini dei pastori ed è proprio di collegamento tra i vari comuni e quindi abbiamo iniziato la prima tratta che si chiama quella del val lenzuolo perché era dove si stendevano
le lenzuola ad asciugare quindi c'erano queste questo immaginario delle lenzuola bianche appese quindi è rimasta un po' come toponomastica è fondamentalmente abbiamo fatto un percorso di raccolta delle percezioni
da parte delle persone che lo attraversavano e anche un po' abbiamo provato a lavorare un po' sul discorso del appunto della dipendenza delle percezioni poi contesto culturale da cui si viene quindi considerando che il social campi c'erano molte persone che venivano da fuori a differenza del festival
ma soprattutto un pubblico locale al campo internazionale ne abbiamo provato a fare questo questa raccolta proprio vedere quali fossero magari le i dettagli e le percezioni legate al luogo rispetto a le varie appunto persone soggettività che lo attraversavano e quindi
è stato un lavoro molto interessante e poi un altro lavoro anche che abbiamo provato a fare di mappatura è stato legato collaborazione con un collettivo turco che si chiama punto è che significa diaspora è che è un collettivo che appunto è nato da
a punto dalla diaspora dei suoi componenti dopo diciamo
le proteste di gezi park in turchia duemilatredici
sto
appunto poi distribuite in vari luoghi nel mondo in particolare in germania e loro volevano lavorare su questo concetto della diaspora e lo abbiamo riadattato magari non necessariamente una diaspora dovuta a discorsi appunto di necessità politiche
ma anche semplicemente generazionali lavorative e così via quindi in realtà siamo un po' tutti in diaspora in in alcune fasi della nostra vita e quindi abbiamo provato a fare questa mappa della diaspora e anche quello è stato un lavoro molto interessante capire le varie connessioni delle vite di ognuno e
e anche la mappa cercando di non semplicemente indicare dove si era stati ma anche quali fossero state le ragioni e anche un po' alle emozioni legate a questa
sappiamo però vado a fare qualche lavoro sul tema c'è ancora molto da fare però l'osservatorio del paesaggio in realtà vuole essere proprio un altro laboratorio di sperimentazione in quel senso perché appunto si vuole coinvolgere la comunità a mappare il sopra
territorio per fondamentalmente
incentivarne l'appropriazione anche no
è quindi proprio evitando tutti quei processi appunto poi l'approvazione esterna e capitalizzazione e così via quindi
questo è un po' lavoro sul paesaggio e sullo spazio e un po' in quel senso
te
non conosco la valle di fiastra nel senso che popolazione ha cioè secondo te c'è correlazione fra fare questi progetti che questi progetti funzionano e un minimo di massa critica di gente che abita i luoghi perché ad esempio noi qua siamo penso in una delle zone di tutto l'appennino italiano più spopolate più spopolate questa valle
tra l'altro c'è una statale una delle poche statali è la valle più spopolata che c'è in emilia romagna fa meno di diecimila abitanti da benedetto in alpe a forlì
poi c'è tredozio modigliana che ne farà sette sei cinque mila sei mila
fu modigliana un po' più grande
quindi diciamo questo
se la paragoniamo a questo questo anello che c'è fra tutte va lì non arriviamo a venti mila abitanti
secondo te c'è una massa critica che come minimo ci deve essere per poter fare progetti come dici tu anche di sull'artigianato sulla
qui un po' il problema grosso è proprio la mancanza di acqua non ci sono ventenni non ci sono i trentenni non ci sono i quarantenni non ci sono quindi è proprio anche un problema molto pratico no
l'artigianato non lo fa uno che ha autorità sì l'ho fatto lo puoi insegnare però se vuoi fare una cosa efficace deve avere gente giovane che abbia quindi volevo chiedere se secondo te una massa critica minima ci dev'essere per fare queste cose
saprò dire qualcosa ma in realtà magari sì in realtà allora noi
questa territorio in cui in cui ci stiamo concentrando con questo progetto in particolare sono meno di mille persone
ripe san ginesio ottocento
quindi ah ah ah comune appunto
poi altri arrivano
qua c'è
duemilasei duemilasette
comunque duemila se non sotto i tremila ognuno ogni comune ogni comune ma sono cinque fa
non siamo ipocriti potrebbe modigliana arriverai a
no no no
modignani a cinque stelle
raddoppio
portico e san benedetto forse questo è il metodo
comuni
sono stati però uniti
sono anche distanti tra loro solo una quindicina di chilometri
o nell'altro e trecento di farlo assieme no settecento cinquecento
nome della zona non fanno qui
sì ma secondo me punto non so se
si può parlare di numeri come di una variabile così irrilevante secondo me è più
un po' la diciamo la possibilità di fare noi cioè noi quello che stiamo cercando di attivare lì è proprio la facilitazione di una di un appunto un coinvolgimento nel senso che se questi ragazzi e ragazze appunto fanno le
scuola secondaria poi si vedono costrette a spostarsi per mancanza di alternative
no è ovvio che magari in origine la massa critica c'era ma è costretta a migrare e quindi diciamo appunto quello che
parte appunto
a parte questo c'è anche un discorso di un po'
come dire riadattamento di quelle che possono essere
diciamo l'artigianato inteso come magari lo possiamo intendere noi ma un appunto
innovazione se vogliamo con l'adattamento ai tempi quindi per questo parliamo anche di prevenzione due zero ma come anche tu
agricoltura non direi proprio zero
ma cambiando più il discorso appunto orto svincolato d'arresto ma cercando di mettere in sinergia le varie attività agricole che esistono oltre che a prenderle biologiche è possibile cercare di fare proprio un discorso di adattano
ai tempi in cui poi alla fine ovviamente convenienza economica
senza lavoro che poi appunto è una delle problematiche maggiori velocità da questi tavoli che abbiamo fatto noi motivo per cui le persone
non rimangono ma tornano nel senso vero la maggior parte se ne va per una parte della loro vita la vita produttiva e fuori però poi torna nel momento della infatti è questo c'è questo innalzamento dell'età
media quindi in realtà noi insomma l'idea è proprio creare questa queste suggestioni queste possibilità di stare in vari contesti quindi quello agricolo quello dell'artigianato quello dell'educazione è anche quello
veramente della dell'abitare perché è vero che c'è anche un problema in quel senso sia legato alla appunto al sisma legato alla all'asta digitale delle degli edifici che ci sono e ovviamente la necessità di un restauro e ristrutturazione ma poi anche legato al proprio discorso di propr
età privata che non facilitano l'ingresso di persone come noi per esempio che vogliamo vivere là per lavorare là quindi lavorare su il territorio non nomadi digitali o persone che appunto poi magari
fondamentalmente attivano dell'economia in altri territori ma proprio in quel territorio non abbiamo il luogo in cui cui poterlo fare deve stare per fare e quindi anche da quel punto di vista c'è un lavoro su su appunto alla facilitazione della residenza quindi secondo me no non so
cari ci sono idee diverse però secondo me non non è tanto quella numero ma ella appunto
la creazione di quelle sinergie quelle quelle possibilità che che attualmente non ci sono perché sono
a demandate ad altri luoghi
questi sono più luoghi di appunto probabilmente più di ritorno in età appunto
non produttiva per finire diciamo il fine vita in una in un luogo pacifico e tranquillo però che appunto poi non dà prospettive a chi a chi potrebbe invece rigenerato no
riattivarlo ho un po' non so
so se volevi
no io sono la mente una cosa siccome da quel proprio a livello geografico secondo me mentre i due territori c'è anche un fatto di
di densità cioè la nostra vallata piccola e questi cinque comuni si guardano l'uno
immaginate un fiume in mezzo tutte colline sono tutti lì uno affianco all'altro cioè tra colmurano e ripe san cinque minuti in macchina
quindi è proprio qua
all'impasto stamattina abbiamo fatto da tredozio qua ci abbiamo messo un quarto d'ora forse un po' di più
e quindi effettivamente sì cioè magari alla stessa popolazione ma appunto il sistema
da noi è più compatto secondo me rispetto ai numeri invece io penso che sia anche cioè per alcune cose anche un fatto di numeri è vero che attivare importanti averci proprio quel potenziale per poter attivare alcune cose però a volte quando vedi le scuole che noi già iscritti numero necessario di iscritti dai bamb
bini per tenerla aperta
quando sai
proprio appunto c'è un fatto che manca poi alla fine anche un fatto dei giovani parlano i numeri
giovanili che spesso mancano qua no ma schede quindi sì per alcuni aspetti ci penso che ci voglia anche tornando al discorso di prima e le aree interne cioè ci son veramente quando appunto da noi spesso la situazione negli appennini quando vede i comuni che veramente sono rimasti cinquanta abitanti storici
cinquanta persone ultra settantenni e gli dici
noi non avremmo fatto di fiastra
si stima infatti
quella dei mensili
nel territorio ancora
interni
io mi sono persa all'inizio quindi se ne avete già parlato all'inizio poi mi faccio raccontare
io volevo chiedervi un po' invece come è stato il momento forse più il percorso della consultazione quindi in realtà molto collegato però
da un punto di vista forse di percezione vostra di come è stato l'incontro con la comunità cioè si parla sempre di quello che manca mancano i numeri mancano le scuole manca l'offerta culturale dopodiché un mondo c'è uno spazio cioè non è che voi arrivate è occupato lo spazio vuoto è l'america
delle aree interne ma c'è qualcuno che probabilmente qualcuno anziano con cui forse ci si sente già in rottura no però mi chiedo
se c'è se vi sentite voi in asimmetria verso la comunità se invece c'è stato dialogo anche culturale non nel senso che sono due mondi culturali
forse generazionali anche diversi
però non so è una domanda io sono molto digiuna da discorsi sulle aree interne però tra chiacchierate mi viene un po'
no allora tanto sul
allora sul rapporto con i
con le comunità locali
e magari poi sui tavoli
i tavoli lasciati sul rapporto con la comunità locale allora noi
alla fine ci abbiamo la fortuna che alcuni di noi sono nati lì sono cresciuti lì quindi ci hai comunque conosce alla vicinanza culturale che è alla base ma banalmente appunto
se
è anche una conoscenza c'è anche una fiducia che c'è e che
e che appunto ti consente di creare quel quel canale di partecipazione
quindi noi c'eravamo questo ci avevamo prima dei tavoli dell'organizzazione tavoli territoriali borgo futuro era già lì insomma abbastanza su questi temi abbastanza in realtà
riconosciuta e che quindi ha facilitato la partecipazione ai tavoli
nonostante questo per organizzare questi momenti di confronto per portare cento persone fisicamente lì
abbiamo dovuto veramente tirar su telefono e chiamare tutti spesso con la facilitazione dei sindaci cioè noi abbiamo fatto questa cosa molto mi sembra un po' così schematica ma che ha aiutato avevamo chiesto cinque contatti per ogni tavolo per ogni tema ha
cinque i comuni
e quindi abbiamo ci siamo fatti dal proprio anche alcuni chiaramente ne conoscevamo altri c'erano stati proprio loro che chiamavamo dicendo guarda vanda si debba
il tuo contatto perché potresti essere interessato interessata a partecipare a questo appuntamento questa facilitato molto la la partecipazione poi facilitato ovviamente la struttura nella cia proprio il design dell'incontro del processo che forse se vuoi
se il processo è stato appunto dopo aver racimolato la massa critica diciamo anche se molto piccolina
è stato appunto fondamentalmente fare una prima
un primo quadro generale da parte di alcune di queste persone che erano coinvolte nelle tematiche
rispettive quindi c'è stato un primo tavolo che era su i borghi e le infrastrutture
appunto mobilità dolce il sistema ciclabile
e anche spazi museali
spazi museali
spazi del comune e dell'amministrazione spazi pubblici costruito insomma
poi abbiamo fatto un altro sull'educazione ambientale un altro sull'attivazione culturale la programmazione di vallata e un'ultimo sulla produzione locale quindi ognuno di questi tavoli aveva coinvolto delle persone di età relative a queste varie
situazioni e
dopo un primo quadro introduttivo una parte di confronto che non era necessariamente strutturata all'inizio però poi un po' anche naturalmente ha assunto un po' la forma della
la divisione in tre aspetti fondamentali noi guardavamo alle
criticità alle potenzialità e poi alle proposte quindi sono stati proprio questi tre momenti in cui appunto si partiva un po' da quello che non andava si cercava di vedere quali potessero essere le diciamo gli asset già esistenti che potessero risolvere quelle criticità
poi appunto proprio praticamente quali azioni potessero effettivamente essere messe in campo per effettivamente portarle avanti e quindi su questa base poi si organizzava una restituzione finale è perché appunto ai tavoli venivano persone invitate erano aperti però la maggior parte
cioè forse mai venuto qualcuno veniva anche spontaneamente però molto poche
esatto e poi invece alla restituzione pubblica che tra l'altro avveniva nella cornice del festival quindi c'era un comunque un richiamo anche di un pubblico più grande quindi veniva apriva proprio poi le serate del festival quella istituzione pubblica e quindi anche la
si tornava discutere di quello che ero
voli
e a dialogare con altre due persone o tre insomma quello che forse che erano anch'esse coinvolte sulla tematica e quindi si generavano ulteriore spunto di dibattito
e niente quindi questa è stata solo la prima edizione diciamo dei tavoli poi c'è stata una seconda in cui si è cercato di portarli a un livello più progettuale è anche proprio considerando chi potessero essere i beneficiari di quelle azioni quali potessero essere le persone che poté
sero appoggiare anche economicamente persone imprese e istituzioni che potessero appoggiare quelle azioni quindi proprio fare un lavoro un po' più di appunto strutturazione delle stesse e quindi quella poi è stato proprio il prologo diciamo la base propedeutica a la scrittura
il bando borghi perché era già stato elaborato approfonditamente in queste fasi
abbiamo risposto
eh oddio
mandati
sì
tutto sommato tutti da tutti i momenti che hanno avuto un approccio costruttivo
alcune volte sì cioè
a volte si partiva appunto delle criticità nelle criticità magari un
alcune cose magari
però sì in generale c'era cioè alla fine anche nello scegliere di partecipare al tavolo
esatto e c'era una selezione naturale
fatti poi questo apre tutto un mondo tutto un discorso su cosa significhi party processo partecipato perché poi noi parliamo nel processo partecipano ma ovviamente quelle persone che erano lì dentro a quei tavoli erano quelli vicini vicini che appoggiavano borgo futuro più o meno no
e che ci conoscevano in parte se non tutti magari però sì quelli un po' più aperto più intraprendenti se su certi temi
come sopra spero in realtà di non essere di non aver avere una domanda che è stata già fatta nel caso me lo dite me la faccio raccontare però no
anche rispetto a questi processi che dicevate prima si parlava di educazione ambientale e quindi mi chiedevo
come se vi va di raccontare anche delle pratiche su come avete fatto educazione ambientale c'è qualcosa che è passata sempre visto che comunque toccate delle fasce generazionali che magari hanno più complessità nel recepire
insomma nell'avvicinarsi a pero non lo so punto di domanda
cioè tipo io vengo da una sperimentazione sulla città trenta e alla gente la macchina non la puoi toccare quindi mi rendo conto che sia un ragionamento complesso se ci sono delle pratiche che hanno funzionato di più altri hanno funzionato di meno
allora
partendo dal presupposto che appunto il progetto è in corso adesso c'è punto stiamo risolvendo ancora le beghe amministrative prima di effettivamente entrare nell'attuazione quindi non abbiamo
quasi nessuna
azione già già svolta però non ci rivolgiamo alle persone
amo di più grandi ma le scuole del luogo per fare educazione ambientale e
un po' in una prospettiva di lungo termine nel senso che ovviamente come come dicevi adesso negare la macchina
in una società che ne è totalmente dipendente è utopistico però a lavorare sulla coscienza di chi al momento ancora non ne ha necessità e che appunto può capirne l'impatto il suo futuro adulto secondo noi ovviamente può avere più
più riscontro come come come pratica però
diciamo bel luogo
già stato un po attraversato da un'attenzione all'infanzia e in particolare in uno dei comuni del nell'anello a colmurano e attraverso un evento che punto è proprio finalizzato a all'infanzia che si chiama magicabula e quindi diciamo c'era già questa
questa base di partenza
diciamo su questa attenzione all'aspetto più dell'ambiente del territorio e
inteso però come un sistema olistico nel senso che noi inclusi non so come dire quindi abbiamo iniziato a parlare di anche un po' educazione biocentrica ma nel senso di appunto includere le nostre azioni e il nostro corpo e il nostro benessere all'interno del benessere del territorio
no che lo contiene quindi diciamo stiamo cercando di lavorare con questa questa questo quadro è
quindi non parliamo solo non so di alberi e di piante di cicli naturali ma parliamo anche di
interazione con di tutto ciò con la società un po' nella stessa ottica di cui parlava prima matteo sul paesaggio quindi per esempio un caso studio diciamo buona pratica che c'è lì già imballata
è una scuola primaria dove c'è la mensa
è nella e intorno alla scuola ci sono c'è un pollaio parte della scuola pollaio e giardino delle farfalle cosiddetto che poi è semplicemente un un pezzo con delle piante un po' più profumate che quindi attirano insetti farfalle e così via e
a cui poi è stato aggiunto anche una vigna che in realtà del vicino della scuola adiacente ma che non la coltivava più per disinteresse mancanza di tempo e l'ha donata alla scuola quindi anche lì c'è diciamo questa estensione della dell'attività scholar
ustica al di fuori delle mura della scuola e
che però fondamentalmente continua ad essere parte del del dell'attività scolastica anche nelle pratiche più quotidiane per esempio la mensa che impiegherà per esempio le uova delle galline nella loro cucina la l'uva che raccolgono dalle vigne quindi
c'è tutto un appunto
a parte la quadro del biocentrismo c'è anche un discorso di comunità educante che stiamo cercando di integrare quindi che non esclude appunto la la cuoca della mensa da dall'essere stessa
stessa parte di questa educazione biocentrica quindi diciamo questo è un po' quello che vogliamo cercare di fare poi ovviamente
si scontra sempre con limiti amministrativi e
per esempio adesso volevamo fare molte uscite
e molte più uscite di quelle che sono comunemente fatte nelle scuole per esempio
eravamo arrivati a un'idea un ideale di sei e per anche ragioni anche economiche ma anche amministrative ci hanno chiesto di ridurre quindi è proprio un po' una
resistenza a uscire dalla scuola fondamentalmente dalle mura scolastiche anche per problemi cioè non necessariamente le maestre che non vogliano ma proprio amministrativi legali burocratici banalmente il numero di accompagnatrici ogni volta che si esce e magari non si riescono a reperire perché ci sono alte
le attività previste insomma e queste sono ovviamente delle difficoltà però ecco quello con cui vorremmo avviare a questo è proprio seguendo questa buona pratica che dicevo
creando delle degli spazi di accesso adiacente alle scuole però esterni alle stesse all'aperto che possano fungere da luogo d'aula anch'essi però senza essere appunto chiusi tra quattro mura ce n'è già uno che si chiama l'aula di terra
e che è semplicemente un orto però appunto in cui a parte coltivare se si studiano i lombrichi tutte le appunto
tutto il ciclo del carbonio tutto ciò che magari è una poi
una potrebbe essere obiettivo di studio con il sussidiario ma in realtà poi può essere semplicemente toccato con mano nella
nella terra e poi volevamo provare a lavorare sul fatto del fiume la presenza del fiume e quindi creare anche l'aula dell'acqua
poi s'è parlato nell'area l'aula dell'aria quindi insomma cercare di creare questi luoghi nei vari comuni cosicché
le bimbe e i bimbi delle scuole di altri comuni possano andare anche a visitare quel comune e a fare esperienza di delle tematiche legate a poi la programmazione didattica che comunque va seguita però appunto all'esterno e con appunto degli spazi
adibiti e più interattivi quindi insomma questo è un po'la l'idea che al momento stiamo portando avanti
probabilmente la parola lalla uso dilatato però di descolarizzazione come processo di ma dentro un luogo formativo e quindi
grazie
beh io forse andrei avanti altri tre festival e vi invito a starci chi vorrà
però noi forse ci potrebbe stare chiudere così da proseguire con l'ultimo workshop
poi quello che resta della serata
ho più di musica e
poco dietro ma vorrei approfittare per ringraziare tantissimo matteo fulvia per le vostre parole la vostra direzione e
in generale la piccola nota che mi porto via da dal complesso delle tavole di questo festival ma forse del festival in generale è appunto un qualcosa anche che è uscito ieri
forse non è solo le amministrazioni non è solo l'ambiente non è solo il paese o la città la strada ma è un nuovo modo più olistico più reale non so che parole usare di concepire quello che la vita la politica e mi augh
giuro che queste parole insieme a tutte le altre che sono state fatte quello che avete vissuto in questi giorni possano essere un mini semino che magari un giorno porterà alcuni di noi a riflettere queste cose e l'invito è a non aver paura di sbattere la testa fino ad
arrivare a portare i calibro trentacinque laura agnusdei ramzi e tutti quanti nei paesini
di modo che possa esserci una rottura di un ordine che non abbiamo deciso noi e che riteniamo critico
grazie
l'uso